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Ecco FriP, il formaggio ‘senza fosforo’ pensato per chi soffre di insufficienza renale
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Parte da Benevento la presentazione di un’innovazione tutta italiana destinata a cambiare le abitudini alimentari di chi soffre di insufficienza renale, una condizione che interessa circa il 6% della popolazione italiana. Si chiama FriP, acronimo di Free Phosphate, ed è un formaggio privo di fosforo assorbibile, frutto di anni di ricerca nei laboratori del Policlinico di Milano – Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore.
Il metodo si fonda su un processo del tutto naturale: il fosforo presente nel latte viene “bloccato” dal carbonato di calcio, che forma un sale insolubile (fosfato di calcio) non assorbibile dall’organismo. Dopo averne verificato la sicurezza su soggetti sani, il gruppo di ricerca del Policlinico di Milano sta ora conducendo, con il sostegno del Ministero della Salute, una ricerca clinica su pazienti con insufficienza renale pre-dialitica.
L’obiettivo è quello di confermare in modo definitivo l’efficacia del metodo e aprire la strada alla produzione su larga scala nei caseifici italiani selezionati da Neupharma, che ha recentemente siglato un accordo di licenza esclusiva con la Fondazione milanese.
Come ha spiegato il professor Gianluigi Ardissino, nefrologo pediatrico del Policlinico di Milano, l’intuizione alla base dei formaggi FriP nasce direttamente dalla sua esperienza clinica con i neonati affetti da insufficienza renale.
In quei casi, ha ricordato, i piccoli pazienti non possono rinunciare al latte, e per proteggerli si utilizza carbonato di calcio per sequestrare il fosforo e impedirne l’assorbimento intestinale.
“Abbiamo semplicemente trasferito questo principio terapeutico nella produzione casearia – ha spiegato Ardissino – ottenendo formaggi buoni quanto quelli tradizionali, ma finalmente adatti anche a chi deve seguire una dieta controllata”.




