POLITICA
Regionali, Del Basso De Caro: “Netto il divario tra gli schieramenti. Campo largo? Alleanza non sarà trasferita su piano locale”

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Schietto ma sintetico, fin quasi all’ermetismo, l’avvocato beneventano Umberto Del Basso De Caro, ‘grande saggio’ dei Democratici locali, ha messo in fila e chiarito gli argomenti del momento: dal giudizio sullo stato di salute del Pd sannita alle polemiche interne, dal valore politico del ‘campo largo’ ai riflessi che può avere sulle amministrazioni del capoluogo e provinciale, sino al proposito di restare contrapposti a Mastella così come sulla ‘non competitività’ del centrodestra regionale. Un pot-pourri di argomenti sui quali l’ex sottosegretario non si è affatto sottratto, pur nella sua chiarezza, usando tutta la diplomazia che gli è riconosciuta.
L’avvocato è formalmente fuori dall’agone politico, ma soltanto apparentemente poiché la sua lunga esperienza politica lo rende un ‘padre nobile’ dell’area progressista sannita.
L’ex deputato del Partito Socialista craxiano, poi Democratico e sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché Consigliere regionale a sostegno di Vincenzo De Luca nel 2010 con 18.000 preferenze, non è solito parlare alla stampa, pur non trascurando mai l’agire politico attivo attraverso il contatto diretto con i militanti e restando sempre pronto ad offrire la sua visione sul momento politico attuale, così come pure un consiglio qualora qualche dirigente di partito glielo chieda.
Quale è lo stato di salute del Pd locale, alla luce dell’appoggio compatto, cospicuo nelle percentuali ma più risicato nel numero dei votanti, dato al neo segretario regionale Piero De Luca e dopo che non solo negli anni scorsi, ma anche recentemente è stato attraversato da polemiche interne tra militanti?
“A me pare ottimo ma, come è naturale che sia, la conferma non potrà che venire dalle urne. Usciamo da un lungo periodo di commissariamento superato oggi con l’elezione unanime di Piero De Luca a segretario regionale. L’unità dei democratici è la premessa dell’unità della coalizione di centrosinistra ed io sono convinto che la imminente campagna elettorale farà svanire anche le polemiche interne, del tutto fisiologiche nella vita di un grande partito”.
Il campo largo o progressista che dir si voglia si presenta agli elettori campani, dopo gli insuccessi di Marche e Calabria, inglobando al suo interno personalità e colorazioni politiche che sono state in contrapposizione in passato o che lo sono ancora in tante amministrazioni, a cominciare da Benevento. Che credibilità offre agli elettori ai quali chiede il voto?
“L’alleanza progressista, riformista e democratica sarà rappresentata in modo plurale da almeno otto liste ed accanto ai partiti nazionali vi saranno espressioni civiche che arricchiranno la coalizione sul piano programmatico e sotto il profilo elettorale. La politica ha il difficile compito di tenere insieme i diversi e fare sintesi. Se una lezione dovremmo valorizzare dal centrodestra è proprio questa: la straordinaria coesione nel momento elettorale. Molto spesso, invece, siamo stati capaci di farci del male da soli”.
Al netto di pochi consiglieri che restano sul fronte politico opposto, la gran parte dell’opposizione consiliare di Benevento nella campagna elettorale per le regionali si ritroverà sotto lo stesso ombrello politico della maggioranza che avversa. Che conseguenze può avere questa campagna elettorale sulla fase finale della consiliatura cittadina e provinciale?
“Nessuna. Con grande chiarezza abbiamo sempre tenuto ben distinti i due piani: quello regionale e quello provinciale. L’alleanza regionale, rispetto alla quale il PD provinciale non ha competenza a decidere, non sarà trasferita sul piano provinciale e cittadino. Veniamo da una lunga, decennale, coerente storia di opposizione negli enti locali sanniti e non abbiamo alcun motivo politico per modificare o anche solo attenuare la nostra posizione che è alternativa rispetto alle attuali esperienze di governo cittadino e provinciale”.
Per il Pd, queste regionali possono considerarsi propedeutiche alle prossime amministrative e intenderà proporre un proprio candidato in contrapposizione ai 10 anni di amministrazione Mastella?
“Le imminenti elezioni regionali rivestono un significato enorme. Innanzitutto intendiamo confermare la nostra coalizione alla guida della Regione. Poi rieleggere un consigliere sannita del PD come è avvenuto, ininterrottamente, nelle ultime tre legislature. Infine, attraverso il consenso che ci auguriamo copioso, rafforzare l’alternativa alle attuali gestioni amministrative nei maggiori enti locali. Francamente credo siano obiettivi agevolmente raggiungibili ma, non dando mai niente per scontato, occorre lavorare con tenacia e forte determinazione. In tal senso auspico una grande mobilitazione di tutto il partito in una campagna elettorale durante la quale il nostro primo impegno dovrà essere convincere i cittadini a recarsi alle urne. Più saremo convincenti nella esposizione dei nostri progetti maggiori saranno le probabilità di battere l’astensionismo”.
Il centrodestra campano arriva malconcio a questa tornata elettorale regionale, nonostante esprima il Governo del Paese, tant’è che ha trovato la quadra sul candidato Governatore solo negli ultimi giorni. Cirielli può avere chance di risalita nelle urne in quelle percentuali che i sondaggi danno ancora oggi lontane dal 51%?
“Francamente non credo. Il divario tra gli schieramenti è netto e non riguarda solo i sondaggi. La non contendibilità del risultato finale deriva dal confronto tra le classi dirigenti e dalla valutazione obiettiva di ciò che questi dieci anni ci raccontano. Al di là delle polemiche strumentali e talvolta astiose, è innegabile il lavoro fatto dalla giunta De Luca nei due mandati alle nostre spalle. E’ nostro compito valorizzare il patrimonio di realizzazioni e cercare di fare di più e meglio. Una grande coalizione può e deve farlo”.