CRONACA
Duplice omicidio a Paupisi, Ocone avrebbe colpito prima Elisa e poi i figli. Il motivo? ‘Atteggiamento aggressivo e dominante della moglie’
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Una tragedia familiare ha scosso profondamente il Sannio: nella mattinata di ieri, a Paupisi, piccolo comune in provincia di Benevento, Salvatore Ocone, operaio 58enne, ha ucciso la moglie Elisa, 49 anni, e il figlio di 15 anni. Entrambi sono stati colpiti mentre dormivano, utilizzando una grossa pietra, ritrovata all’interno dell’abitazione. Ferita gravemente anche la figlia 17enne, ora ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Neuromed di Pozzilli.
Dopo aver compiuto l’efferato gesto, Ocone è fuggito dall’abitazione portando con sé i due figli – uno ormai privo di vita e l’altra ferita – e ha vagato per ore fino a essere localizzato, dopo una vasta operazione di ricerca, in un’area di campagna nei pressi di Ferrazzano, alle porte di Campobasso.
Il racconto dei fatti e l’arresto
Durante una conferenza stampa tenutasi questa mattina, il procuratore facente funzioni della Repubblica di Benevento, Gianfranco Scarfò, e il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Enrico Calandro, hanno ricostruito l’accaduto.
Secondo quanto emerso, Ocone avrebbe colpito la moglie e la figlia nel sonno, mentre sono ancora in corso accertamenti sull’esatto momento in cui è stato ucciso il figlio quindicenne. L’omicidio si sarebbe consumato tra le 5 e le 6 del mattino.
Il 58enne ha poi caricato i figli in auto, abbandonando la scena del crimine. Per circa sei/sette ore ha vagato tra le campagne molisane, fino a quando l’auto è stata individuata grazie a un’operazione congiunta dei Carabinieri di Benevento e Campobasso e al supporto di un elicottero dotato di particolari sistemi di monitoraggio. La vettura è stata poi notata nascosta in un uliveto tra alcune balle di fieno. L’elicottero ha effettuato un atterraggio di emergenza, permettendo all’equipaggio di bloccare Ocone, che non ha opposto resistenza.
Nell’auto è stato constatato il decesso del figlio, mentre la ragazza è stata immediatamente soccorsa. Dopo un primo trasferimento all’ospedale di Campobasso, è stata trasportata al Neuromed di Pozzilli, dove resta sotto stretta osservazione.
Le indagini e il profilo dell’uomo
Salvatore Ocone è accusato di duplice omicidio pluriaggravato, tentato omicidio pluriaggravato e sequestro di persona. È stato sottoposto a un interrogatorio durato circa due ore, durante il quale ha ammesso i fatti materiali. Ha riferito agli inquirenti di aver agito per difficili dinamiche familiari legate, a suo dire, a un atteggiamento di aggressività e dominazione – a suo dire durante l’interrogatorio – da parte della moglie.
Il sostituto procuratore Scarfò ha spiegato che l’uomo soffriva di psicosi cronica e nel 2011 era stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio (TSO). Tuttavia, non risultano precedenti penali né episodi di violenza pregressa all’interno del nucleo familiare. “Anche Salvatore Ocone ha diritto a un processo e a un’indagine”, ha sottolineato Scarfò, rimarcando come non esistessero segnalazioni precedenti di comportamenti violenti.
L’arma del delitto, secondo gli investigatori, sarebbe una grossa pietra utilizzata come corpo contundente, e attualmente oggetto di esami.