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CRONACA

Femminicidio a Paupisi: 49enne uccisa a colpi di pietra dal marito. Caccia all’uomo e ai figli minori scomparsi

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Una scena di inaudita violenza ha sconvolto la comunità di Paupisi: una 49enne – Elisabetta P. – è stata brutalmente uccisa con una pietra, in quello che gli inquirenti sospettano essere un caso di femminicidio commesso dal marito.

L’episodio si è consumato in contrada del Frasso, a seguito di una lite tra i due davanti all’abitazione. Secondo una prima ricostruzione investigativa, l’uomo, S.O., operaio 58enne, avrebbe afferrato una pietra e l’avrebbe scagliata contro la moglie nel letto di casa, prima di scappare con i due figli minori di 15 e 16 anni.  

Sul luogo dell’omicidio sono intervenuti i carabinieri della stazione locale e gli investigatori del comando provinciale, che hanno avviato subito ricerche per rintracciare il presunto autore del gesto, attualmente ricercato. A trovare il cadavere della donna è stata la suocera, che abita nella stessa abitazione. Un vicino, sentendo le urla dell’anziana, avrebbe poi dato l’allarme intorno alle 9.30.

Al momento le forze dell’ordine stanno acquisendo testimonianze dei vicini, analizzando eventuali filmati o segni utili e verificando il movente del delitto. Non è esclusa alcuna pista. Ricerche in corso anche con un elicottero dei carabinieri da Pontecagnano. Ai microfoni di Ntr24 il sindaco Salvatore Coletta: ‘Famiglia insospettabili, i figli minori non si trovano”. Il prossimo 19 ottobre la coppia avrebbe festeggiato i 25 anni di matrimonio e stava anche organizzando una festa.

I CARABINIERI FANNO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE – «Il corpo della donna è stato trovato all’interno dell’abitazione, con ferite alla testa che sembrano essere la causa del decesso. Le indagini sono in corso». Sono le parole del colonnello Enrico Calandro, comandante provinciale dei Carabinieri di Benevento, intervenuto per fare il punto sull’omicidio avvenuto questa mattina a Paupisi, in contrada Frasso. La centrale operativa dei Carabinieri è stata allertata intorno alle 9:30 da un vicino, che ha segnalato il ritrovamento del cadavere. Sul posto sono giunti i militari della Stazione di Paupisi, che hanno rinvenuto il corpo senza vita di una donna di 49 anni, riversa nell’abitazione e con evidenti lesioni alla testa. Dai primi rilievi, gli inquirenti ritengono che l’omicidio sia avvenuto all’interno dell’appartamento, ma non si sbilanciano ancora sulla dinamica: «Sarà fondamentale il completamento del sopralluogo per chiarire se la vittima sia stata uccisa nel sonno», ha precisato il comandante.

Al momento risultano irreperibili il marito della donna e due figli minori. «Le ricerche sono in corso in tutta la provincia e anche oltre i confini regionali, con il supporto di un elicottero del nucleo di Pontecagnano – ha dichiarato Calandro –. Non sappiamo se i ragazzi siano con il padre. Un terzo figlio, maggiorenne, non era in casa».

Nessun precedente segnale di allarme nella famiglia: «Non ci risultano pregressi episodi di violenza o liti», ha confermato il colonnello. Quanto alla possibilità che la donna fosse già a letto al momento dell’aggressione, Calandro ha ribadito: «Non possiamo ancora escludere nulla, ma non ci sono testimoni oculari e tutte le ipotesi restano aperte».

I Carabinieri mantengono il massimo riserbo sull’indagine, ma proseguono le ricerche in modo serrato. «I due figli minorenni sono irreperibili, così come il padre. Li stiamo cercando attivamente», ha concluso il colonnello Calandro, chiedendo riservatezza e collaborazione. Si cerca una Opel Mokka di colore nero. Intanto, nel primissimo pomeriggio, le forze dell’ordine hanno provveduto a portare fuori dall’abitazione la salma della donna.

LE DICHIARAZIONI DELLA VICINA – “Sembrava dormisse, era distesa sul fianco, come se non si fosse mai alzata stamattina». Così Adriana Fasulo, vicina di casa della donna uccisa a Paupisi, ha descritto ai microfoni dei giornalisti i primi istanti successivi alla tragica scoperta del corpo della vittima. Sul passato della coppia, la donna dice: “Litigi? Non lo so… penso come in tutte le famiglie. Ma lui era una persona apparentemente tranquilla. Soffriva di depressione, non stava proprio bene, però non era aggressivo. Mai visto atteggiamenti violenti, né denunce, che io sappia”. Grande preoccupazione per i figli della coppia, due dei quali – entrambi minorenni – risultano ancora irreperibili. Alla domanda su cosa tema in queste ore, la risposta della vicina è diretta: “Il peggio”. Fasulo racconta anche che, pur conoscendosi, i rapporti con la famiglia non erano strettissimi: “Ci invitavamo alle feste, ma non ci vedevamo spesso. Tornando tardi dal lavoro, non c’era molto contatto quotidiano”.

LE PAROLE DEL PARROCO – “La notizia ha sconvolto tutta la comunità, nessuno poteva immaginarlo. È qualcosa che ha scosso un po’ tutti”. Così a LaPresse don Cosimo Iadanza, parroco della chiesa di Santa Maria del Bosco. La grande apprensione ora è per i due figli minorenni della coppia, scomparsi con il padre, attivamente ricercati dai Carabinieri in tutto il territorio regionale. “Si teme che si possano compiere altri gesti dovuto all’esasperazione del momento – spiega il parroco – e non possiamo far altro che attendere”. La coppia frequentava la parrocchia di Santa Maria del Bosco. “Sono parroco di questa comunità da un anno e sto conoscendo le famiglie un po’ alla volta – racconta don Cosimo – non posso dire che conoscessi bene le persone coinvolte, venivano a messa ma, anche se non erano parte di gruppi parrocchiali, capitava che li incontrassi alla fine della messa, o in piazza. Brave persone, tutti dicono cose buone di lui, che è un gran lavoratore, era una persona che all’apparenza si è sempre posto in maniera educata nei confronti degli altri. Conoscendolo, non si riesce a pensare che si sia trattato di un gesto premeditato”. Un gesto che la comunità di Paupisi non riesce a spiegarsi. “Forse noi come comunità, e io stesso come sacerdote – riflette don Cosimo Iadanza – dovremmo un po’ interrogarci su come imparare a essere più sensibili a cogliere certi segnali. È già di per sé qualcosa di difficile, figurarsi quando le persone tengono sempre al di fuori dell’opinione pubblica certi problemi personali. Come comunità di paesi piccoli sarebbe cosa buona e giusta imparare anche a sostenerci a vicenda, sapere che c’è qualcuno con cui parlare, con cui potersi aprire, essere così in grado di cogliere dei segnali quando questi si manifestano. Questo lo si può fare, c’è bisogno di interrogarsi e crescere in questo senso per poter dare una mano e provare ad evitare che si arrivi a tanto. Nel mio ministero sacerdotale cerco di far crescere la comunità nella maturità della fede, l’appello che posso fare quindi è sempre alla fede, una fede matura che sa anche tacere dinanzi a certe situazioni senza lasciarsi a facili etichettature, e che sa interrogarsi”, aggiunge il parroco. Don Cosimo Iadanza sottolinea che “in questi episodi c’è sempre una doppia vittima: c’è il dramma di questa donna che si vede privata della propria vita, e c’è il dramma di un uomo che si rovina la vita, e il dramma di una famiglia che evidentemente viveva una situazione non facile tale da portare a questi epiloghi. Un atteggiamento di fede può portare a una riflessione più complessa sul perché accadano certe cose, può essere utile alla crescita stessa della comunità per andare nella direzione di essere sensibili, di accogliere le difficoltà e gli appelli che ci sono stati, i tentativi di chiedere aiuto che magari non sono stati colti”.

L’APPELLO DEL SINDACO – “Se Salvatore dovesse sentirci, con un atto di responsabilità si faccia sentire e comunichi con me o con la famiglia, dandoci notizie. Siamo in ansia per i ragazzi. Sno ore di angoscia per tutti”, ha detto in serata il primo cittadino Coletta.

CONTROLLI ALLA VIDEOSORVEGLIANZA – Le forze di polizia stanno visionando le immagini delle telecamere di sicurezza attive sulle vie d’accesso alla provincia di Campobasso per verificare se Salvatore Ocone, l’uomo sospettato di aver ucciso la moglie a Paupisi, possa aver raggiunto in auto il Molise. Gli accertamenti sono scattati dopo una segnalazione arrivata da Campobasso e sono in corso anche una serie di controlli sul territorio ma al momento, secondo quanto si apprende dagli investigatori campani, non ci sarebbero riscontri della presenza dell’uomo in Molise. Ocone è da ore in fuga e risultano irreperibili anche i due figli minorenni della coppia, un 15enne e una 16enne.

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