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CULTURA

La storia di ‘Ubik LiberiTutti’, il rifugio di libri e storie che fa respirare la cultura in periferia

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A Santa Maria degli Angeli, quartiere popolare e popoloso di Benevento, lontano dalle vetrine del centro storico, esiste un luogo che ha il profumo del caffè, il rumore lieve delle pagine sfogliate e la voce di chi racconta storie. È la libreria Ubik LiberiTutti, nata nel giugno 2023 da un’intuizione potente e coraggiosa: che anche in provincia si possa costruire un avamposto culturale vivo, accogliente e necessario. Anzi, che proprio in provincia – nei quartieri lontani dalla narrazione dominante – si debbano coltivare i semi della cultura condivisa.

A sognarlo – e a realizzarlo – è stata Ornella De Lucia, libraia di lungo corso, che dopo vent’anni tra scaffali e case editrici (tra cui la Feltrinelli) ha deciso di scommettere su una libreria tutta sua, tutta al femminile, insieme all’amica Aurora Zollo, che cura la parte di caffetteria. Ma quella che poteva sembrare una “scommessa” imprenditoriale oggi è diventata un modello: Ubik LiberiTutti è un punto di riferimento per lettrici e lettori, studenti, famiglie, curiosi, anziani, adolescenti. Un rifugio tranquillo e al tempo stesso un nodo di relazioni, idee e scambi.

Ornella racconta di aver “visto” la libreria prima ancora che esistesse: “Appena sono entrata in questo store dismesso, ho immaginato tutto. Ho visto i libri, ho visto il bancone, ho visto la caffetteria. Era qui che doveva nascere.”

E così è stato. L’edificio moderno, riconvertito con gusto e attenzione, ospita oggi oltre 15mila volumi, con sezioni che spaziano dalla narrativa alla saggistica, dai manga ai libri per ragazzi, fino al rosa e ai grandi classici. Ma soprattutto, ospita persone. Perché ogni libro venduto è anche una relazione creata, un consiglio dato, un gesto di cura.

Quello che colpisce entrando da Ubik LiberiTutti non è solo la quantità e la qualità dell’offerta editoriale, ma l’atmosfera: un’aria calma, riflessiva, rilassata. Uno spazio in cui ci si può fermare a leggere, lavorare in smart working, studiare, chiacchierare. E magari fermarsi per un caffè.

“Non è una caffetteria dentro una libreria,” precisa Ornella, “è un progetto unico. Abbiamo scelto ogni dettaglio con cura, dalle miscele di caffè ai tavoli comodi, perché la gente si senta a casa. La nostra squadra è fatta di persone che condividono il progetto, non semplici dipendenti.”

L’inclusività è un pilastro: qui si viene anche solo per stare. Non serve comprare. Serve esserci.
E non è un caso che molti giovani, soprattutto ragazze, dicano di sentirsi “al sicuro” tra quegli scaffali.

Ubik LiberiTutti è anche e soprattutto un luogo d’incontro. Ospita presentazioni, laboratori, gruppi di lettura, corsi di scrittura. E non sono eventi “di facciata”: sono momenti partecipati, vissuti, costruiti con cura.

Tra gli autori che hanno lasciato un segno, ci sono Maurizio De Giovanni, sempre disponibile e generoso con il pubblico, Antonio Pascale, e soprattutto Andrea Bajani, protagonista di un legame speciale con la libreria. Quando è venuto a presentare il suo libro, nel febbraio 2025, si è instaurata una connessione autentica con il luogo e con le persone. Non un semplice evento, ma un incontro vero. Da allora, Ubik LiberiTutti ha seguito con passione il suo percorso verso il Premio Strega, facendo il tifo per lui come si fa per un amico, per qualcuno “di casa”.
La sua vittoria è stata vissuta come un piccolo successo collettivo. Perché quando un autore entra davvero in una comunità di lettori, le sue parole restano. E brillano più forte.

Ma il vero motore sono le relazioni con il territorio: associazioni, enti, piccole realtà locali. “Collaboriamo con tutti: scuole, gruppi ciclistici, laboratori sociali. La libreria è un’attività commerciale, certo, ma è anche un ponte: tra chi scrive e chi legge, tra chi ha bisogno di uno spazio e chi può offrirlo.

Ornella ha girato molto, ma è tornata a Benevento. “La mia città mi ha riconosciuto quando ho aperto questa libreria. Prima ero fuori, non mi sentivo parte. Oggi sì. E lo stesso succede per tante persone che entrano qui: si sentono accolte, viste, parte di qualcosa.”

Nel racconto di Ornella torna spesso la parola “restanza”, quel concetto caro all’antropologo Vito Teti: restare non per mancanza di alternative, ma per scelta. Per costruire. Per riportare a casa ciò che si è imparato altrove.

E il futuro? “Vogliamo espandere gli eventi, usare la terrazza, collaborare con il Conservatorio e l’Università. E magari, chissà, aprire una nuova Ubik in un’altra provincia. Ma adesso vogliamo soprattutto far crescere questa libreria, renderla sempre più parte della città.”

Quello che era partito come un sogno, e per molti come una follia – “Chi te lo fa fare?”, le dicevano – oggi è una realtà solida, rispettata, amata. Perché in un tempo in cui tutto corre, avere un luogo dove il tempo rallenta, dove puoi scegliere un libro e trovare te stesso, è un lusso raro. E a Benevento, quel lusso ha un nome: Ubik LiberiTutti.

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