POLITICA
Regionali, Salvini dal Sannio: “Centrodestra scelga in fretta su candidato presidente, la Lega è pronta. A sinistra solo litigi”

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A margine dell’incontro a Ponte per l’inaugurazione del traforo per l’Invaso della Diga di Campolattaro, il ministro Matteo Salvini si è lasciato andare anche a considerazioni di più ampio respiro riguardanti la politica nazionale e con particolar riferimento alla situazione in Campania.
“Le liste della Lega sono pronte da tempo, forti in tutte le province. Non abbiamo avanzato alcuna pretesa sul candidato, ma ora è fondamentale decidere rapidamente”, ha detto.
“Dall’altra parte c’è un’alleanza debolissima, basata solo su una comunione di interessi. Le parole di De Luca di oggi sono l’opposto di ciò che vuole Fico: da un lato si parla di infrastrutture, ferrovie, dighe e strade, dall’altro i 5 Stelle non vogliono nemmeno sistemare un tombino. Noi abbiamo il dovere di offrire ai campani un modello di sviluppo, non un reddito di mantenimento”.
Quanto alla scelta del candidato presidente, Salvini ha aggiunto: “Ho letto nomi assolutamente credibili, non ne giudico nessuno perché non sono stati proposti da me. A me va bene qualunque nome emerga dal tavolo, purché si cominci subito a lavorare. L’importante è scegliere, perché quando ci sono tanti nomi validi non è sempre facile decidere, ma è meglio così piuttosto che avere una scelta obbligata”.
Sulla compattezza della coalizione, Salvini ha rassicurato: “I litigi sono a sinistra, tra De Luca e Fico. Noi siamo uniti: quando avremo il nome, la squadra sarà già pronta. Sono orgoglioso delle donne e degli uomini che hanno firmato le liste della Lega, e la Lega sarà una sorpresa”.
Infine, una battuta sul timing elettorale: “Non c’è nessuna battaglia persa: il centrosinistra pensa di aver già vinto, ma non ha vinto nulla. Con tutto il rispetto, l’esperienza amministrativa di Fico è molto limitata. Se si vota in Puglia, Veneto e Campania lo stesso giorno, mi auguro che i candidati vengano scelti lo stesso giorno. Il calendario impone fretta: se si vota il 22 novembre e siamo al 10 settembre, non è una questione politica, ma aritmetica”.