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Le Acli nazionali sostengono l’appello dei vescovi sulle aree interne

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Le Acli nazionali accolgono con grande convinzione la “Lettera aperta al Governo e al Parlamento” sottoscritta a conclusione dell’annuale convegno dei Vescovi delle aree interne e rivolgono un appello forte e chiaro al Governo e al Parlamento: “Il Piano Strategico Nazionale Aree Interne 2021-2027 deve abbandonare, da un lato, una concezione di accettazione del declino come male minore, dall’altro non credere che il ripopolamento delle aree interne avvenga per una miracolosa esplosione di fertilità, in quanto servono politiche mirate per costruire le condizioni di buon vivere nelle aree interne”. Nel condividere pienamente “lo spirito, i contenuti e le proposte” della missiva recapitata dal Centro La Pace di Benevento, “riconosciamo in questo documento una visione capace di indicare al Paese strade di sviluppo più giuste, inclusive, democratiche, orientate allo sviluppo e all’innovazione sociale, capaci di contrastare le disuguaglianze sociali, economiche e territoriali e le solitudini che caratterizzano il nostro tempo”.
“Le aree interne non sono margini, ma cuore del futuro dell’Italia” afferma il Presidente Nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia. “Promuovere relazioni sociali, legami, mutualità, partecipazione, luoghi di tutela dei cittadini e dei lavoratori è parte della nostra missione e per questo non possiamo accettare che, come si legge nel Piano Strategico Nazionale, alcuni territori siano accompagnati verso un lento declino. Siamo convinti che il rilancio dell’Italia passi attraverso la capacità di sviluppare spazi, tempi e luoghi di partecipazione civica, sia nelle grandi città che nei territori marginali: la partecipazione, infatti, non è un fatto secondario, ma rappresenta la leva principale della democrazia, permette alle persone di mettere a frutto i propri talenti, le proprie competenze, il proprio sentirsi parte di una comunità, contribuendo al bene comune e tracciando anche possibili nuovi percorsi di cambiamento, coesione sociale e innovazione”.
Per le Acli è allora necessario “investire maggiormente, implementare esperienze e politiche pubbliche, aprendo una stagione nuova capace di interpretare le differenze territoriali come una risorsa su cui costruire visioni, prassi, partecipazione, apprendendo dalle tante sperimentazioni che sono state avviate e portandole a consolidamento nell’ambito di una strategia efficace, lungimirante, partecipata, che coinvolga le comunità ecclesiali così come anche le realtà associative e gli enti di terzo settore”. Esprime compiacimento il consigliere nazionale Filiberto Parente: “Grazie a monsignor Felice Accrocca per questa importante iniziativa in cui è stato coinvolto anche il presidente della Cei, Matteo Zuppi. E’ necessario, come abbiamo ribadito anche nel corso di un evento di Acli Terra a Casalbore, diffondere una solidarietà globale nei Sud del nostro mondo, essere vicini alle nostre comunità rurali, ricche di bellezza, di capitale umano e di ingegno. Noi siamo con i Vescovi italiani”.
Le Acli sono pronte a fare la propria parte, rinnovando la propria disponibilità a collaborare con Istituzioni, Chiesa e società civile “per costruire insieme una prospettiva di futuro sostenibile, giusto e partecipato per tutte le comunità d’Italia, a condizione che la politica assuma fino in fondo la responsabilità di guidare questo percorso”.