CRONACA
Piantagione di canapa a San Giorgio la Molara: obbligo di firma per 48enne, 34enne in libertà

Ascolta la lettura dell'articolo
Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per il 48 anni e nessuna misura cautelare per la compagna 34enne, entrambi di San Giorgio La Molara. È questa la decisione del Giudice per le indagini preliminari Salvatore Perrotta al termine dell’udienza di convalida, a seguito dell’arresto della coppia operato dai carabinieri lo scorso 25 agosto per coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti.
I due, assistiti dall’avvocato Federico Paolucci, erano stati posti agli arresti domiciliari dopo che i militari avevano scoperto una vasta piantagione di canapa indiana in una zona rurale del comune di San Giorgio La Molara. L’operazione era scattata nelle prime ore del mattino del 25 agosto, a seguito di una segnalazione confidenziale.
Giunti in contrada Mancina, i Carabinieri hanno individuato una coltivazione finemente attrezzata composta da 260 piante di canapa con infiorescenze. Seguendo il percorso di un sistema di irrigazione artigianale, i militari sono risaliti ad un’abitazione privata, risultata essere la residenza del 48enne.
All’interno della casa, dove si trovavano entrambi gli indagati, è scattata la perquisizione. Il 48enne ha consegnato spontaneamente due involucri contenenti 4 grammi di hashish. Nel piano mansardato dell’abitazione, le forze dell’ordine hanno scoperto un vero e proprio laboratorio artigianale per la lavorazione e l’essiccazione della marijuana. Qui sono stati sequestrati 350 grammi di marijuana già essiccata e tritata, un barattolo con olio di hashish e tutta l’attrezzatura per il confezionamento, inclusi bilancini di precisione e bustine termo-sigillabili. Durante l’udienza di convalida, l’uomo ha ammesso le proprie responsabilità riguardo alla coltivazione, scagionando completamente la compagna. Il 48enne ha dichiarato che la donna, sua ospite da circa una settimana, non era a conoscenza della piantagione, pur sapendo del suo uso personale di stupefacenti. Ha inoltre sostenuto che la coltivazione non fosse destinata alla cessione a terzi, versione ritenuta “inverosimile” dal giudice dato l’ingente numero di piante.
Accogliendo la versione degli indagati, il Gip Perrotta ha escluso la gravità indiziaria per la donna, rigettando la richiesta di misura cautelare nei suoi confronti e disponendone l’immediata liberazione. Per l’uomo, pur convalidando l’arresto, il giudice ha ritenuto sufficiente la misura dell’obbligo di presentazione alla stazione dei Carabinieri di San Giorgio La Molara tre volte a settimana, il lunedì, mercoledì e venerdì. Secondo il giudice, tale misura rappresenta un deterrente adeguato a salvaguardare le esigenze cautelari e a prevenire la reiterazione del reato.