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ECONOMIA

Distretti del Commercio delle aree interne uniti per il rilancio: proposta di bandi regionali per imprese e territori

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Otto Distretti Diffusi delle Aree Interne (81 Comuni coinvolti) hanno messo nero su bianco una proposta articolata, indirizzata all’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Campania, per chiedere l’attivazione di bandi regionali a sostegno delle micro, piccole e medie imprese. L’iniziativa mira a rafforzare la competitività locale e contrastare il progressivo svuotamento commerciale dei borghi.

L’obiettivo è duplice: rigenerare le aree urbane e mercatali, valorizzando le eccellenze del territorio, e dare nuova linfa alle attività imprenditoriali con strumenti operativi concreti. Sessanta Comuni, sessanta voci, un’unica visione: è questa la rete dei Distretti Diffusi del Commercio che coinvolge ben ottantuno realtà municipali delle Aree Interne, dai borghi storici ai centri più dinamici.

Una rete che non è solo amministrativa, ma umana e territoriale, dove ogni comunità porta con sé un bagaglio di tradizioni, identità produttive e volontà di rinascita. Un mosaico sociale ed economico che, finalmente, sceglie di parlarsi, di mettersi in rete, di fare sistema. È da qui che nasce la forza della proposta: non da singole rivendicazioni, ma da una coralità concreta, fatta di esperienze diverse che vogliono crescere insieme.

“Chiediamo alla Regione Campania di credere in questa visione – afferma Giuseppe Addabbo, presidente del Distretto Alto Sannio – che non è una richiesta di assistenza, ma una proposta di sviluppo. Le aree interne non sono periferie, sono laboratori di innovazione e identità, e per questo dobbiamo solo metterle in condizione di sprigionare il loro potenziale.”

La proposta include un fondo regionale di almeno 5 milioni di euro, da attivare attraverso bandi a sportello e a graduatoria, che finanzino interventi di riqualificazione urbana e commerciale, transizione ecologica, promozione territoriale e formazione. Un programma ricco e integrato che punta a stimolare investimenti, creare reti e rafforzare la governance.

“Abbiamo costruito una rete che parla il linguaggio dei territori – spiega Rocco D’Andrea, presidente del Distretto Terre d’Irpinia – una rete che mette insieme operatori, istituzioni e comunità. Vogliamo trasformare l’economia di prossimità in un modello strutturato, inclusivo, sostenibile. I distretti sono l’occasione per fare della coesione un motore di sviluppo.”

Tra le misure previste: Contributi fino a 15.000 euro per il restyling delle vetrine e l’acquisto di arredi; Voucher digitali fino a 10.000 euro; Finanziamenti per eventi e fiere; Corsi su marketing e gestione aziendale; Risorse per l’attivazione di “hub di prossimità”.

Sono previste premialità per attività storiche, giovani imprenditori, imprese femminili e aree interne svantaggiate. “Il commercio locale è presidio sociale e culturale – sottolinea Raffaele Di Lonardo, presidente del Distretto Titerno – e la nostra proposta nasce per tutelarlo e rilanciarlo. Abbiamo messo a punto interventi concreti, replicabili e modulabili. La Regione ha ora l’opportunità di costruire insieme a noi una strategia condivisa, aperta al confronto e alla sperimentazione.”

I Distretti firmatari propongono anche l’apertura di un tavolo tecnico regionale per definire criteri, priorità e obiettivi dei futuri bandi. “Questa è una sfida che riguarda tutta la Campania – si legge nella nota congiunta – una sfida che mette al centro il commercio come leva di coesione, sviluppo e innovazione.”

Vittorio D’Alessio, presidente del Distretto Partenio, aggiunge: “Un Distretto Diffuso rappresenta una realtà dinamica, fatta di comunità resilienti, artigianato radicato e commercio di prossimità che ogni giorno resiste alle sfide della modernità. Questa proposta alla Regione è il frutto di un lavoro condiviso, ma anche di un desiderio profondo, quello di vedere il territorio tornare protagonista, con strumenti adeguati e una visione a lungo termine.”

Il commercio, soprattutto quello radicato nei territori, è ben più di un’economia: rappresenta relazione, paesaggio, tradizione e futuro. In questa visione, una Campania che fa rete come hanno fatto i Distretti dell’Irpinia e del Sannio, avanzando una proposta che intreccia innovazione e identità, rigenerazione e sostenibilità, rappresenta qualcosa di straordinariamente resiliente.

“La nostra non è una semplice pianificazione tecnica – precisa ancora Raffaele Di Lonardo – ma una visione integrata che abbraccia le persone, i luoghi, i valori. Tutti i Distretti che condividono questa sfida puntano a costruire un modello capace di durare, generare bellezza e benessere, e restituire centralità a territori troppo spesso ignorati dalle grandi politiche.”

La proposta non parla solo alle istituzioni ma interpella anche le comunità, tutti coloro che operano, acquistano e vivono ogni giorno il tessuto urbano e umano di questi borghi. È un modello esportabile, un paradigma che supera l’ordinario.

Giuseppe Addabbo sottolinea: “Quando parliamo di commercio nei nostri territori, di turismo, di servizi e artigianato parliamo di un patrimonio che va ben oltre l’aspetto economico. Ogni vetrina, ogni bottega racconta una storia fatta di lavoro, passione e radicamento. Vogliamo attivare un processo di rinascita dal basso, attraverso strumenti operativi che mettano al centro le persone e le relazioni. La Regione Campania ha l’opportunità di innescare un circuito virtuoso che può rigenerare i nostri centri, rafforzare le microimprese e restituire orgoglio alle comunità.”

Rilanciare il commercio significa rilanciare la fiducia, la socialità, il senso del vivere insieme. I Distretti Diffusi delle Aree Interne della Campania non chiedono solo fondi, ma propongono visioni da condividere con efficacia.

Rocco D’Andrea ricorda: “Non ci siamo limitati a chiedere risorse, abbiamo costruito un percorso. I Distretti sono spazi di innovazione e identità, capaci di produrre valore e futuro. In Irpinia, come in molte aree interne, c’è una forza silenziosa che aspetta di essere riconosciuta, fatta di artigiani, commercianti, imprenditori che ogni giorno resistono e innovano. Questa proposta è per loro, per restituire dignità e slancio alle economie di prossimità e al cuore produttivo della Campania.”

Vittorio D’Alessio conclude: “Sessanta Comuni non sono solo una rete, sono una costellazione di storie, di energie e di vocazioni. Il commercio è il filo che le lega, e i Distretti sono la tela su cui queste esperienze possono finalmente disegnare futuro. Il nostro Distretto, insieme agli altri, è pronto a fare la sua parte, a costruire ponti tra l’impresa e la comunità, tra la memoria e l’innovazione. È questo il momento di avere il coraggio di condividere le nostre esperienze.”

Anche Ignazio Catauro, Presidente di Unimpresa Irpinia Sannio, interviene: “Il Distretto non è un insieme astratto di buone intenzioni, ma un organismo che deve generare cambiamento tangibile. Formazione, innovazione e radicamento territoriale sono le nostre priorità. È fondamentale che ogni impresa percepisca il valore concreto della rete, intesa come un luogo dove si cresce, si progetta e si costruisce visione.”

La nota precisa che questa proposta non è un punto di arrivo, ma il primo passo verso un’economia che sappia riconoscere il volto dei luoghi. Ora la sfida è trasformare l’idea in opportunità condivisa.

Conclude Giuseppe Marinelli, Presidente di Confesercenti Avellino: “Questa fase dei Distretti rappresenta una chiamata all’azione. Le idee sono mature, la volontà è condivisa. Ora occorre mettere le imprese nelle condizioni di investire, innovare e comunicare con il territorio. Tutti siamo pronti a supportare ogni fase della crescita, con competenze, dialogo e progettualità. È il momento di fare sistema, trasformando la frammentazione locale in un’opportunità di sviluppo integrato e sostenibile.”

I Distretti coinvolti: Distretto Diffuso del Commercio Alto Sannio; Distretto Diffuso del Commercio Terre d’Irpinia; Distretto Diffuso del Commercio Alta Irpinia; Distretto Diffuso del Commercio Titerno; Distretto Diffuso del Commercio Taburno; Distretto Diffuso del Commercio Bellezze d’Irpinia; Distretto Diffuso del Commercio Partenio; Distretto Diffuso del Commercio Caudinia. 

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