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Forchia, il sindaco Perna Petrone replica all’opposizione: “I conti non si inventano, si leggono”

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“Destano un certo stupore — anche se ormai non più tanta sorpresa — le ultime esternazioni dell’opposizione consiliare, che arrivano a definire “inventata” la grave crisi finanziaria dell’Ente. Un’accusa tanto fantasiosa quanto funzionale, utile solo a distogliere l’attenzione dal vero problema: i conti disastrosi lasciati in eredità da chi, pur oggi escluso dalla scena, continua a tirare le fila dietro le quinte”. A dirlo è il sindaco di Forchia, Gerardo Perna Petrone.
“Va sottolineato che non si tratta di opinioni politiche o di sterili polemiche, ma di dati certificati dai Funzionari comunali, nero su bianco, non certo da questo o quel politico di turno. Parliamo di un disavanzo di oltre 700 mila euro, di mutui da onorare per qualche decennio ancora, di pesanti partite debitorie accumulate e di una sofferenza di cassa ormai strutturale. Numeri che parlano chiaro e che nessuna chiacchiera può né cancellare né smentire.
Li abbiamo invitati pubblicamente ad un confronto, ma non si sono presentati. In Consiglio, quando si parla di bilancio, sono sistematicamente assenti. Forse perché là dentro non si possono leggere copioni scritti da altri. Forse perché quando si tratta di conti, non basta alzare la voce: servono risposte concrete.
Prima di entrare nel merito, è doveroso ricordare che quella che si definisce “opposizione” è tale solo sulla carta. Di fatto, le voci che tuonano e attaccano sono guidate, imboccate e manovrate da chi ha amministrato Forchia per decenni, lasciando le casse comunali in condizioni critiche e irrimediabili. L’oracolo del passato, nascosto dietro le quinte, tenta con disperazione di riscrivere la storia pur di non ammettere il proprio fallimento: ma i numeri, ahimè, non si cancellano con le chiacchiere.
Entrando nel merito, con l’insediamento della nuova Amministrazione, di fronte a una crisi finanziaria conclamata, è stata adottata una gestione finalmente rigorosa e prudente, rispettosa dei principi contabili della finanza locale. L’FCDE è stato adeguato tenendo conto degli incassi effettivi, calcolati con un’analisi realistica dell’andamento storico delle entrate. Parallelamente, il capitolo IMU è stato ridimensionato e ricalibrato, allineando le previsioni a entrate concrete e sostenibili, evitando così stime ottimistiche e fuori dalla realtà.
Questa nuova metodologia, seppur severa, ha avuto l’effetto inevitabile di restringere drasticamente lo spazio per la spesa corrente, poiché una quota più consistente delle entrate è stata vincolata a un prudente accantonamento. In sintesi, il passaggio da una logica espansiva ad una gestione basata su dati certi non è stato un capriccio, ma una scelta di responsabilità. Una scelta che, se da un lato ha limitato la capacità di spesa dell’Ente, dall’altro ha rafforzato la solidità del bilancio, prevenendo futuri disavanzi e ancorando l’azione amministrativa a criteri di correttezza contabile e sostenibilità nel lungo periodo.
Chi oggi grida allo scandalo è lo stesso che ha portato Forchia sull’orlo del dissesto. Ora, da spettatori silenziosi, cercano disperatamente di scaricare le proprie colpe sul primo governo che ha avuto il coraggio di chiamare le cose col loro nome.
Forchia non ha bisogno di falsi allarmi né di nostalgici oracoli del passato, ma di verità, responsabilità e risanamento. Ed è esattamente questo che stiamo facendo, con i fatti e i numeri alla mano, con il lavoro quotidiano e concreto, non con le chiacchiere vuote di chi ha già dimostrato ampiamente la propria inadeguatezza”.