POLITICA
Istituzione e disciplina delle zone del commercio nei centri storici: Biglio e Spina (ANPCI) alla Camera dei Deputati

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Il presidente nazionale Franca Biglio e il presidente regionale della Campania Zaccaria Spina, in rappresentanza di ANPCI, l’associazione nazionale che raggruppa i comuni italiani fino a 5mila abitanti, hanno partecipato ad una importante audizione presso la X Commissione (Attività Produttive, Commercio e Turismo) della Camera dei Deputati. In discussione la proposta di legge a firma dell’onorevole Molinari ed altri riguardo “istituzione e disciplina delle zone del commercio nei centri storici”.
“Una proposta di legge finalmente snella, semplice e comprensibile – commentano Franca Biglio e Zaccaria Spina – . Abbiamo espresso un parere decisamente favorevole, in quanto la proposta rappresenta un vero e proprio punto di svolta relativamente ai centri storici, che difatti mira a valorizzare e salvaguardare, proteggendoli dal degrado e preservando la loro identità. L’idea è sicuramente apprezzabile: sviluppare un modello di commercio che rispecchi il patrimonio storico e culturale locale ed esalti le identità locali”.
“Il commercio nei nostri paesi – aggiungono i due esponenti di ANPCI – non è solo una questione di economia ma un vero e proprio presidio sociale. E’ relazione quotidiana tra le persone, è la possibilità di creare interazione, dibattito e discussione all’interno delle comunità. Un modo per fare rete ed aprirsi agli ingressi esterni e al turismo, soprattutto quando si propone qualità e si punta sulle eccellenze territoriali da mettere in vetrina”.
“Una volta per tutte – spiegano Biglio e Spina – viene riconosciuto il ruolo importante, fondamentale e strategico dei comuni ed in particolare lo status dei comuni fino a 5 mila abitanti cui è appositamente riservata la creazione di un apposito fondo con una dotazione di 300 milioni di euro ciascuno, negli anni 2023 2024 e 2025, per la riqualificazione e il potenziamento delle attività commerciali di vicinato nei centri storici”.
“Nel corso dell’audizione – concludono – abbiamo altresì ribadito che non può esserci una burocrazia uniforme che non distingua tra i centri maggiori ed i piccoli comuni, in particolare delle aree interne, per cui è necessario prevedere incentivi e sistemi di premialità per chi esercita attività economica nelle zone a rischio desertificazione ed incentivi ai comuni, sia per attivare sportelli di supporto all’imprenditorialità diffusa, sia per il recupero di immobili da destinare ad attività commerciali”.