AMBIENTE
Ecomafie, report di Legambiente: Sannio ancora una provincia ai margini ma l’allerta resta alta

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Nel 2024 la Campania si conferma tristemente in vetta alla classifica nazionale per numero di reati ambientali. Con 6.104 reati censiti, pari al 15% del totale nazionale, la regione guida la classifica in ogni settore. Il dato preoccupante è aggravato dalle 5.580 persone denunciate, 50 arrestate e 1.431 sequestri effettuati. A tracciare un quadro di sintesi è il report di Legambiente “Ecomafia 2025 I numeri e le storie delle illegalità ambientali in Italia” (Edizioni Ambiente),
Il Sannio si distingue per una posizione defilata rispetto alle province più critiche come Napoli e Salerno ma i numeri raccontano anche che il territorio sannita non è affatto immune alle attività illecite contro l’ambiente.
Nel dettaglio: nel corso del 2024 nella provincia di Benevento si sono registrati in totale 207 reati ambientali, a fronte di 126 persone denunciate e 52 sequestri, con zero arresti.
Nel settore del cemento illegale, sono stati 71 i reati, con 77 persone denunciate e 10 sequestri. Anche in questo caso, non si segnalano arresti. Rispetto al totale regionale (2.424 reati), la provincia incide solo marginalmente.
Il ciclo illegale dei rifiuti resta uno dei più delicati. Nella provincia di Benevento si contano 68 reati, con 41 persone denunciate e 28 sequestri. Il dato può sembrare basso rispetto alle cifre di Napoli (605 reati), ma rappresenta comunque un campanello d’allarme per un territorio che spesso è stato considerato meno esposto. Le attività illecite nello smaltimento e nella gestione dei rifiuti rappresentano, infatti, una delle minacce più insidiose per la salute pubblica e l’equilibrio degli ecosistemi locali.
Nel ciclo criminale legato agli animali – che comprende traffici di fauna selvatica, commercio illegale di animali esotici, combattimenti clandestini e pesca illegale – si sono registrati 15 reati, con solo 2 persone denunciate ma ben 13 sequestri.
Sul fronte degli incendi dolosi, collegati in molti casi a dinamiche speculative sull’uso del suolo o a interessi legati al turnover del personale forestale, i dati specifici non sono stati rilevati. Tuttavia, vista la tipologia collinare e montuosa di ampie aree del territorio sannita, il rischio rimane concreto.
Il report di Legambiente, oltre a fornire dati aggiornati sull’illegalità ambientale, lancia anche un pacchetto di 12 proposte concrete, tra cui il recepimento della direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente, il potenziamento dei controlli, l’approvazione di norme più severe su abusivismo edilizio e traffico di rifiuti, e il rafforzamento della giustizia ambientale.