Religione
Al Fatebenefratelli di Benevento la visita del superiore provinciale Fra Luigi Gagliardotto

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Non una semplice visita formale, ma un vero e proprio incontro di famiglia. Si può riassumere così l’atmosfera che ha pervaso l’Ospedale Sacro Cuore di Gesù – Fatebenefratelli dal 7 al 9 luglio.
La Visita Canonica del Superiore Provinciale, Fra Luigi Gagliardotto, si è trasformata in un abbraccio lungo tre giorni, intessuto di sguardi, dialogo sincero e una preghiera che ha unito cuori e intenzioni.
I corridoi, solitamente scanditi dai ritmi della cura, si sono animati di un senso di attesa e di festa. Guidata dal calore del Superiore Locale e primo consigliere, Fra Lorenzo Antonio Gamos, l’intera Comunità Ospedaliera ha accolto il Padre Provinciale e Fra Michele Muntemuri non come ispettori, ma come fratelli maggiori venuti a camminare al loro fianco, ad ascoltare le gioie e le fatiche di una missione vissuta in prima linea.
Le parole del Padre Provinciale, fin dalla prima omelia, hanno toccato il cuore dei presenti, scuotendoli dolcemente. Un invito a non abituarsi mai, a guardare oltre la malattia per vedere la persona. “Gesù non ci offre una via comoda, ma una via vera,” ha ricordato, esortando tutti a trovare la libertà nel dono di sé e a riconoscere nel volto di chi soffre non un numero o una diagnosi, ma la “carne viva di Cristo”. Un richiamo potente che ha dato il tono a ogni incontro successivo.
Non si è trattato di una fredda analisi di bilanci e procedure, ma di un discernimento condiviso. Dietro ogni numero discusso con la Direzione, c’erano le storie delle persone assistite; dietro ogni progetto, la passione dei collaboratori.
Il momento più emblematico è stato l’incontro con l’intera Famiglia Ospedaliera. Non una passerella di ruoli, ma un mosaico di storie. Hanno preso la parola le mani esperte dei medici, la cura discreta della Pastorale, il sorriso accogliente dei volontari di AFMAL e La Melagrana. Ogni intervento ha aggiunto un tassello, mostrando come l’Ospitalità sia un’opera corale, dove ogni gesto, dal più tecnico al più umile, contribuisce a creare un ambiente di guarigione e speranza.
La commozione era palpabile nelle parole di Fra Lorenzo Antonio Gamos: «Questi giorni sono stati una benedizione. Sentire la vicinanza del Padre Provinciale ha rafforzato in noi la consapevolezza di non essere soli in questa missione, ma di far parte di una famiglia grande che ci sostiene e ci incoraggia.»
Lontano dai ritmi dell’ospedale, il pellegrinaggio al Santuario di Montevergine ha offerto un respiro all’anima. Sotto lo sguardo di “Mamma Schiavona”, i legami si sono fatti più profondi, la preghiera più intima. Un momento di grazia pura, dove la comunità si è ritrovata unita, fragile e forte al tempo stesso, per affidare il proprio cammino.
Il saluto finale di Fra Luigi Gagliardotto non è stato un addio, ma un mandato affidato al cuore di ciascuno: «Continuate a essere quel faro di carità e cura di cui la nostra società ha tanto bisogno. Siate pellegrini di speranza non solo a parole, ma nei gesti concreti di ogni giorno.»
La Visita si è conclusa, ma il suo spirito continua a vibrare nei corridoi dell’Ospedale: una speranza che non è più solo una parola, ma è diventata sguardi, gesti e un rinnovato impegno a farsi “casa” per chi soffre.