AMBIENTE
Acqua, nel Sannio migliora la gestione del servizio ma persistono perdite e rischio carenza nei prossimi mesi

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La gestione del servizio idrico nella provincia di Benevento mostra segnali di miglioramento nei primi mesi estivi, ma l’allerta resta alta in vista dei prossimi mesi. È quanto emerso nel corso della riunione tenutasi oggi in Prefettura, presieduta dal Prefetto Raffaela Moscarella, con la partecipazione dei rappresentanti regionali del settore Reti e Ciclo integrato delle Acque, dell’Ente Idrico Campano, di Alto Calore Spa e di Gesesa Spa.
L’incontro è stato convocato dal Prefetto per fare il punto sull’attuale situazione idrica, alla luce delle difficoltà emerse nella scorsa estate e delle segnalazioni recentemente avanzate da alcuni sindaci del Fortore durante una seduta del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, svoltasi a San Marco dei Cavoti.
Le principali problematiche evidenziate riguardano da un lato il cambiamento climatico, che ha ridotto le precipitazioni e quindi la portata delle sorgenti, e dall’altro la vetustà delle infrastrutture, con perdite stimate tra il 55% e il 70% lungo la rete idrica provinciale.
Tuttavia, Regione Campania, Ente Idrico Campano, Alto Calore e Gesesa hanno avviato una serie di interventi sia di breve che di lungo periodo. In particolare, Alto Calore, attraverso una riorganizzazione operativa e la creazione di task force, è riuscita ad azzerare le perdite che si erano verificate lo scorso anno. Gesesa, dal canto suo, ha intensificato gli interventi di riparazione, fronteggiando un aumento del 15% delle perdite. Permangono, tuttavia, i problemi legati alle perdite occulte, difficili da individuare, e alle rotture quotidiane della rete. Per fronteggiare l’emergenza idrica, in caso di necessità, potranno essere attivati i pozzi di San Salvatore Telesino e Solopaca, già operativi da gennaio.
Ma guardando al futuro, la Regione ha già stanziato oltre 80 milioni di euro per la provincia di Benevento, destinati alla manutenzione e all’efficientamento della rete per ridurre la dispersione idrica. Esclusa, invece, la possibilità di incrementare la captazione attraverso nuovi pozzi: una soluzione considerata insostenibile sia dal punto di vista economico, con costi che graverebbero sui cittadini, sia da quello ambientale, per il rischio di esaurimento delle falde, sia tecnico, data l’incapacità delle reti di reggere l’aumento di pressione.
La Prefettura continuerà a monitorare costantemente la situazione, soprattutto in vista dei mesi di settembre e ottobre, quando la carenza idrica potrebbe acuirsi in assenza di piogge. L’appello finale è rivolto alla cittadinanza: serve un uso consapevole e responsabile dell’acqua da parte di tutti, per prevenire emergenze e garantire l’approvvigionamento in tutto il territorio provinciale.