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SOCIETA'

All’Unisannio il convegno ‘Territori, cibo e società: tra sfide globali e complessità’

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In un’epoca in cui tutto cambia velocemente, gli assetti istituzionali, geopolitici, l’economia, la società, gli impatti sui territori, sui settori produttivi e sugli equilibri socioeconomici, generano interconnessioni non facili da analizzare, interpretare e governare.

I sistemi agroalimentari e i territori rurali sono stati interessati da dinamiche evolutive che hanno determinato il passaggio da un modello omologato a un mosaico di sistemi locali e di agricolture, differenziati per specificità e prospettive. Siamo oggi di fronte ad “agricolture e territori plurimi”, con percorsi di sviluppo e bisogni diversificati, che devono fronteggiare sfide globali di grande impatto, ma di difficile governo. Il cambiamento climatico, le nuove tecnologie, la globalizzazione dei mercati, i vincoli di bilancio degli Stati, sono tutti temi rilevanti per le produzioni agroalimentari e le ruralità, che richiedono impegnative strategie di adattamento e di riposizionamento.

L’agroalimentare sta cercando di fronteggiare tali sfide globali attraverso processi di riposizionamento strategico che, pur conservando legami con le tradizioni e le specificità dei territori, ovvero con alcuni dei principali fattori di successo del “made in Italy”, puntano sull’adozione di innovazioni sostenibili in tutte le fasi della catena del valore.
In tale scenario, diversi territori rurali, soprattutto quelli maggiormente in ritardo di sviluppo e/o interni, sono marginalizzati, con ricadute negative su una molteplicità di aspetti economici, sociali, culturali e naturali.

Il profondo cambiamento strutturale della società e dell’economia evidenzia, dunque, la necessità di definire politiche “tailor made” che sono, però, di difficile realizzazione, soprattutto nelle aree rurali più interne, dove la carenza di competenze tecniche, risorse finanziarie e capitale umano spesso ostacola l’attivazione di efficaci processi di sviluppo bottom up come costantemente auspicato a livello europeo. Ma tale scenario favorisce l’adozione di un nuovo paradigma dello sviluppo locale, basato sulla centralità del protagonismo locale, che apre prospettive inedite per le Università e i Centri di ricerca, come alcune esperienze in atto già dimostrano. Essi potrebbero, infatti, ritagliarsi un ruolo significativo nel rispondere alla forte “domanda latente” di supporto strategico proveniente dai territori rurali e dalle agricolture locali, implementando in maniera mirata le attività di terza missione.

Dal quadro delineato emerge una complessità di sistema, dovuta alle forti interazioni tra i diversi ambiti delle attività umane. Una complessità che non può essere più affrontata con approcci riduzionistici e in contesti scientifico-culturali specifici, ma che richiede adozione di approcci multidisciplinari, contaminazione di saperi e condivisione di esperienze. Tale necessità è vera in generale, ma lo è ancora di più quando si affrontano le tematiche legate ai territori, al cibo e alla società, che si intrecciano e si condizionano reciprocamente.

L’integrazione dei saperi è diventata la sfida più importante da fronteggiare per cercare di capire, interpretare e governare le dinamiche dell’agricoltura, dell’agroalimentare e della ruralità in risposta alle nuove domande della società. Una sfida a cui le Società scientifiche degli Economisti Agrari non possono sottrarsi per mantenere l’autorevolezza del loro ruolo nella società, anche attraverso la proposta di momenti congiunti di approfondimento e confronto, come il primo Convegno SIDEA, SIEA, CESET, coordinato e organizzato dal gruppo di economisti agrari del Dipartimento Demm dell’Università del Sannio.

L’evento ospita autorevoli studiosi nazionali e internazionali, impegnati in tre sessioni plenarie, e un talk event con imprenditori e il Future FoodInstitute. Molto ampia la partecipazione, 170 lavori presentati, 30 sessioni parallele e 15 sessioni organizzate.

Nell’ambito di tale conferenza generale sono previsti anche tre Side Event, ovvero Workshop che, accogliendo prospettive multidisciplinari, mettono a confronto la ricerca e i policy maker su temi focus. Mercoledì 2 luglio i primi due Side Event in programma sono:

“Prospettive per lo sviluppo rurale e ruolo dei GAL: il Manifesto di Giffoni per il futuro delle aree rurali” a cui partecipano il GalTiterno, Gal Alto Casertano, Gal Partenio, Gal Taburno, Gal Colline Salernitane con le conclusioni dell’Assessore regionale all’Agricoltura.

“Verso la costruzione di una nuova politica rurale: sfide e opportunità per il futuro” Organizzato dall’Associazione Italiana di Scienze Regionali – A.I.S.Re

Invece, giovedì 3 luglio è in programma il terzo Side Event, in collaborazione con la SIEA, CREA-PB, Camera di Commercio Irpinia Sannio, dal titolo “Gestione delle risorse idriche per una viticoltura sostenibile”.

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