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Fragneto Monforte riscrive la sua toponomastica: nuovi nomi per celebrare storia, cultura e identità locale

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Il Comune di Fragneto Monforte si prepara a un significativo cambiamento: la revisione della propria toponomastica, una scelta dettata dalla volontà di restituire coerenza storica, culturale e civile alla denominazione di vie e piazze del paese. Una decisione maturata dopo un’attenta riflessione sull’attuale assetto, in gran parte risalente a decenni fa, con intitolazioni in alcuni casi riconducibili a eventi storici controversi, specialmente quelli legati all’Unità d’Italia, che hanno segnato negativamente la memoria locale.
La svolta era arrivata con la deliberazione di Giunta Comunale n.98 del 4 ottobre 2023, con la quale era stato affidato al Presidente della Biblioteca Comunale e al Comitato Direttivo il compito di avviare una ricerca storica approfondita, volta a individuare figure, luoghi ed episodi rappresentativi della vera identità di Fragneto Monforte. L’obiettivo: proporre un aggiornamento della toponomastica che onori le radici del territorio, esalti le sue eccellenze e valorizzi i toponimi spontanei nati nella tradizione orale.
Personaggi illustri fragnetani al centro della nuova toponomastica
La proposta, recentemente trasmessa all’Amministrazione, rende giustizia a tanti personaggi fragnetani che con il loro operato hanno dato lustro alla comunità. Tra questi spicca don Ignazio Cirelli, sacerdote e scrittore che nei primi del Novecento ideò il Dramma Sacro di Santa Barbara e da New York faceva giungere a Fragneto copie del suo bollettino parrocchiale.
Altro nome di rilievo è padre Gabriele Sorda, missionario in Cina noto per le sue doti evangelizzatrici, insieme a Pasquale Fusco, già sindaco del paese, professore e rettore di diversi convitti nazionali, nonché autore letterario.
Un atto di memoria forte e coraggioso riguarda i nove fragnetani fucilati dai piemontesi nel 1861 in contrada Passarielli: Michelangelo Mastrogiacomo, Nicola Maria Molinaro, Angiolo Gabrielli Cirelli, Lorenzo Giovanniello, Pasquale Mastrocinque, Tommaso Evangelista e Nicola Saverio Cantoro. Un episodio che rappresenta una ferita ancora aperta per la comunità e che la nuova toponomastica intende finalmente ricordare con la dignità dovuta.
Le donne fragnetane: memoria, coraggio, impegno civile
Nella proposta non mancano figure femminili di grande spessore. Tra queste Domenica Zanin, maestra e mentore di generazioni, pioniera del modello scolastico a tempo pieno, e Annunziata Zaccari, giovane donna uccisa a soli 29 anni, vittima di violenza di genere, il cui nome si vuole trasformare in simbolo di lotta e consapevolezza.
Particolarmente toccante è il ricordo di Maria Penna, originaria di Benevento, attiva nella Resistenza: dopo l’uccisione del marito da parte dei nazifascisti, fu torturata e poi fucilata a Firenze.
Un riconoscimento speciale va anche a Maria Altieri, impegnata nel Ministero della Pubblica Istruzione negli anni Cinquanta. Fu lei a scoprire, proprio a Fragneto Monforte, il drammatico fenomeno della “tratta dei bambini”, documentandolo e portandolo all’attenzione della Comunità Europea.
Il Tiglio, simbolo verde dell’identità collettiva
Accanto alle figure umane, la nuova toponomastica renderà omaggio anche a un simbolo naturale del paese: il Tiglio che domina la piazza principale. Da sempre punto di riferimento per la comunità, è talmente radicato nella memoria collettiva da essere stato inserito anche nello stemma comunale. Una strada o una piazza porterà il suo nome, a testimonianza del legame profondo tra paesaggio, storia e affetti.
La revisione della toponomastica non è solo un atto amministrativo, ma un gesto di responsabilità civica. È il tentativo di raccontare una storia diversa, fatta non di imposizioni dall’alto ma di memoria condivisa, di volti e luoghi che parlano di identità, orgoglio e appartenenza. Fragneto Monforte guarda al futuro con uno sguardo più consapevole del proprio passato, pronto a camminare – letteralmente – su strade che raccontano la sua vera storia.