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SANNIO

Forchia, l’opposizione: ‘Pasticci dell’amministrazione segnalati al prefetto. Gravi errori, violazioni e atti illegittimi del sindaco’

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“I consiglieri comunali di opposizione del gruppo “Per Forchia”, non hanno preso parte al Consiglio Comunale del 4 giugno 2025, al fine di non sanare, soprattutto con la propria presenza, le numerose anomalie e violazioni già segnalate al Prefetto (di cui è stato chiesto l’intervento).

Hanno pertanto preferito non rispondere alla convocazione pervenuta soltanto 24 ore prima, precisamente alle ore 16:19 di martedì 3 giugno (quando il Comune è chiuso), per una seduta fissata il giorno successivo.

L’integrazione all’ordine del giorno – si legge nella nota inviata – riguardava un tema di assoluta rilevanza: il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-bis del D.Lgs. n. 267/2000. Questo punto, tuttavia, doveva essere correttamente già inserito all’ordine del giorno dopo alla trattazione del rendiconto, in quanto da esso derivante, e non a distanza di 20 giorni dalla convocazione originaria. Inoltre, il rendiconto stesso è stato presentato oltre i 40 giorni dalla scadenza legale del 30 aprile, in violazione alle tempistiche previste dalla normativa.

In un’ottica di collaborazione istituzionale e per esercitare correttamente la propria funzione di controllo, i consiglieri comunali del gruppo “Per Forchia” hanno presentato in data 29/05/2025 (prot. n. 2740) una proposta di emendamento allo schema di rendiconto, corredata da relazione accompagnatoria, chiedendo un riesame dei documenti contabili, nell’intenzione di garantire il rispetto dei principi di intangibilità, veridicità e solidità del rendiconto prima della sua approvazione.

Evidentemente però, le priorità dell’amministrazione comunale erano ben altre. In primis l’esigenza di non far emergere i marchiani errori procedurali commessi, e di tenere nascosta la figuraccia rimediata sulla questione Revisore dei Conti.

Purtroppo quando si pecca di inesperienza nella gestione della cosa pubblica – continua l’opposizione – cose di questo genere possono accadere. Va bene pagare lo scotto del noviziato, ma il fatto che il Revisore dei Conti, abbia reso pareri datati 3 giugno 2025 sia sull’emendamento che sulla proposta di delibera per il riequilibrio finanziario pluriennale, nonostante la stessa fosse decaduta dalla carica in data 15 aprile 2025, risulta davvero gravissimo oltre che imperdonabile.

E’ un segno tangibile di approssimazione e superficialità: anche qualora si volesse tenere conto di una proroga implicita di 45 giorni, tale termine era comunque scaduto al momento del rilascio dei pareri, rendendo inefficaci e nulli non solo i pareri ma anche le delibere del rendiconto e del riequilibrio approvate dal consiglio comunale. Insomma, non c’è un solo atto valido tra quelli prodotti a corredo della proposta di riequilibrio.

Dispiace evidenziare un simile pastrocchio, ma per la rilevanza che ha, questo non può essere sottaciuto. Gli alibi di non aver mai amministrato in precedenza e di non aver confidenza con materie finanziarie, esercizi e rendiconti, reggono solo in parte o, al massimo, possono valere per assessori e consiglieri di maggioranza. Ma il primo cittadino è stato consigliere comunale per un decennio e dovrebbe conoscere a menadito procedure, termini e scadenze, come pure avrebbe dovuto avere la prontezza di andare a verificare se chi dispensava pareri e firmava gli atti, fosse abilitato a farlo oppure no.

Si vede che era troppo preso dall’accusare “quelli di prima” piuttosto che badare a produrre atti legittimi ed efficaci. Purtroppo quando si è accecati dall’odio e dal livore personale spesso si finisce col non perseguire gli interessi della comunità che si dovrebbe rappresentare. Il tentativo di distorcere la realtà, ipotizzando chissà quali buchi lasciati dalla vecchia amministrazione, si è ritorto contro come un boomerang. La smania di mantenere promesse elettorali pensando di poter contare su chissà quali fondi per un piccolo comune che da anni è costretto fare i salti mortali per sopravvivere, ha prevalso sulla razionalità e ha indotto la fascia tricolore a sparare a zero sulla gestione precedente, perdendo di vista quella corrente.

Il guazzabuglio non è durato certo poco, ma è perpetrato nel tempo: mentre il Revisore scaduto del Comune di Forchia emetteva e sottoscriveva pareri, la Prefettura, il 3 giugno scorso, effettuava il sorteggio della nuova terna di Revisori dei conti, da interpellare secondo l’ordine di estrazione per acquisirne la disponibilità all’incarico. Un incredibile paradosso, che peraltro lede l’immagine di un Comune che negli anni scorsi si è spesso segnalato, numeri e graduatorie alla mano, come virtuoso in più settori.

Ad oggi, né l’Amministrazione tantomeno il Prefetto hanno fornito chiarimenti formali in merito all’accaduto. Confidiamo che il Prefetto faccia piena luce su questa intricata vicenda. Nonostante le segnalazioni formali, l’Amministrazione, consapevole dei rilievi avanzati e della nullità dei pareri espressi, ha deliberatamente proceduto all’approvazione di atti viziati.

Una condotta irresponsabile, reiterata e a questo punto scellerata. La patata bollente oggi passa nelle mani del nuovo Revisore dei Conti. Cosa farà appena insediato? Avallerà atti nulli oppure ripartirà dallo schema del rendiconto, nel rispetto delle regole?

Per quanto ci riguarda, come gruppo di minoranza faremo appieno il nostro dovere, partecipando al Consiglio comunale se regolarmente convocato, approvando gli atti se conformi alla legge, rispettando i pareri resi dagli organi tecnici ma solo se validamente espressi. Ma per etica e senso di legalità ci rifiuteremo sempre di certificare qualunque tipo di illegittimità o violazione anche solo con la nostra presenza”, conclude la nota.

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