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Questione Gaza, Fusco (CIA Campania): “Affamare una popolazione è come ucciderli due volte”

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Dopo il 7 ottobre 2023, il Mondo ha espresso solidarietà al popolo israeliano, vittima di un crudele e pianificato attacco terroristico da parte di Hamas. E’ sicuramente comprensibile – scrive Carmine Fusco, commissario regionale della CIA Campania – che Israele abbia reagito per liberare gli ostaggi e proteggere i propri cittadini. Tuttavia, a quasi due anni di distanza, si evidenzia come sia difficile distinguere tra la legittima difesa e le violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani commesse dal governo di Benjamin Netanyahu sulla popolazione civile di Gaza.

La crisi nella Striscia di Gaza non riguarda solo le bombe ed i combattimenti, tra lo Stato d’Israele ed Hamas – continua Fusco -. Oggi, in quel luogo martoriato dall’odio e dalla cattiveria degli uomini, si sta consumando una vera e propria Guerra della Fame che colpisce duramente la popolazione civile, fatta soprattutto da donne, bambini ed anziani. Questa, rappresenta una forma di sofferenza che si aggiunge alla violenza del conflitto, e purtroppo mette a rischio l’esistenza in vita di una percentuale altissima degli abitanti di Gaza.

Interpretando il sentimento di tutti gli iscritti della Confederazione campana, ritengo fortemente che sia inaccettabile che un popolo venga affamato e che questa crudeltà debba cessare immediatamente.

Cia Campania come organizzazione impegnata nella tutela del diritto al cibo ed alla vita, condanna fermamente la Guerra e soprattutto l’uso della fame come arma meschina e vigliacca. La crisi alimentare a Gaza, causata dal blocco delle forniture e dalla distruzione delle infrastrutture agricole sta portando milioni di civili, a rischio di carestia. Questa situazione deriva da scelte politiche e militari ritenute sbagliate e crudeli. Il diritto al cibo deve essere rispettato in ogni circostanza, anche in tempo di guerra.

La comunità internazionale – conclude Fusco – ha il dovere di intervenire con urgenza, facendo pressione affinché vengano rimosse le restrizioni e garantito un accesso immediato e sicuro agli aiuti umanitari. È fondamentale che si attuino sforzi concertati per proteggere i diritti umani di tutti i civili coinvolti e per promuovere una soluzione duratura e giusta al conflitto, affinché nessuno debba più soffrire ingiustamente per cause che vanno oltre la loro volontà.

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