CULTURA
“Canticum per Francesco”: grande partecipazione allo spettacolo targato Test TeatroStage

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Una Chiesa del Convento di San Francesco gremita in ogni ordine di posti ha accolto con calore, partecipazione e lunghissimi applausi “Canticum per Francesco”, la performance teatrale ideata per celebrare gli ottocento anni del Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi. Lo spettacolo, andato in scena ieri sera, è stato portato in scena dagli allievi del laboratorio Test TeatroStage, guidati dalla regia di Monica Carbini, nell’ambito della stagione culturale “Rapsodie 2025”.
L’iniziativa si inserisce nel calendario delle celebrazioni promosse dalla Comunità dei Frati Minori Conventuali di Benevento per l’ottavo centenario della celebre lode francescana. Lo spettacolo ha rappresentato un’occasione preziosa di approfondimento culturale e spirituale, capace di coniugare musica, narrazione, poesia, preghiera e momenti di autentica condivisione, evocando con semplicità e intensità il messaggio di pace, umiltà e fraternità universale del Santo di Assisi.
La rappresentazione, frutto di un attento lavoro di rielaborazione letteraria e poetica, ha saputo reinterpretare le fonti originali con un linguaggio fresco ma rispettoso, riportando alla luce le toccanti testimonianze dei confratelli di Francesco relative al periodo in cui nacque il Cantico. Una narrazione che ha preso spunto dalle più antiche biografie francescane, come la Compilatio Assisiensis (o Legenda Perusina), conservata nella Biblioteca Augusta di Perugia.
Ad aprire la performance, l’intenso canto corale a cappella Amazing Grace, una scelta originale e suggestiva: un balzo poetico e spirituale tra epoche e tradizioni, che ha creato un ponte tra la conversione di John Newton, autore dell’inno nel 1772, e quella di Francesco, “Giullare di Dio”, accomunati da un profondo rinnovamento umano e spirituale.
Da lì, il racconto si è snodato tra citazioni bibliche – come il Salmo 148, la preghiera di Azaria e il Cantico dei tre giovani nella fornace – e brani liturgici che certamente influenzarono la composizione del Cantico delle Creature, trasformati da Francesco in qualcosa di nuovo e dirompente, capace di parlare ancora oggi con forza e semplicità.
La narrazione ha poi dato spazio all’eredità culturale, artistica e spirituale del Santo di Assisi, mettendone in luce la straordinaria capacità comunicativa e la naturale affinità con il linguaggio teatrale. In un momento di rottura e sorpresa, un girotondo musicale ha coinvolto anche il pubblico, introducendo infine la recitazione del Cantico nel suo originario volgare umbro, con le sue influenze toscane, francesi e i numerosi latinismi.
A chiudere la serata, i versi finali del Paradiso di Dante, recitati dalla voce fuori campo di Monica Carbini, in un crescendo emozionale che ha lasciato il pubblico profondamente toccato.
Gli attori e le attrici in scena – Mariapia Boffa, Francesca Bozzella, Eleonora Furno, Antonella La Frazia, Valerio Meola, Marialuisa Russo, Anna Chiara Serino, Anna Spiezia e Matteo Terrone – hanno dato vita a una performance intensa e coinvolgente, premiata da calorosi applausi.
Al termine, parole di sentita riconoscenza reciproca sono state espresse da Frate Luciano e dalla regista Monica Carbini per la proficua collaborazione e l’impegno condiviso in questo percorso artistico e spirituale.