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Benevento, salta la mostra acquario in camper. Il blogger Soreca: ‘Incomprensibile la decisione del Comune’

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“Pregiatissima redazione, apprendo, attraverso il vostro sito online, che il Comune di Benevento ha revocato l’autorizzazione alla mostra di acquariologia itinerante a motivo di contestazioni da parte di una associazione. Mi piace far notare che a Benevento, come me, vi sono centinaia di appassionati di acquariologia (ancora più se si calcola l’intera provincia) e di questi quasi tutti possiedono un acquario in casa. Insinuare il sospetto (la sensazione) che si possa essere persone che maltrattano gli animali, mi sembra davvero esagerato”. Inizia così la nota inviata a Ntr24 da Valentino Soreca, blogger beneventano conosciuto come Penna Insolente, in merito alla decisione del Comune di non autorizzare l’occupazione del suolo pubblico allo spettacolo ‘Terraquarium’.
“Incomprensibile la decisione del comune attestando il fatto che in città esistono negozi di acquariologia (quale è la differenza tra detenerli in casa, in un locale o in modo itinerante?) La sensazione che si ha è di un comune che cede all’improbabile ricatto di una manifestazione di chi, predicando che l’habitat dei pesci non è un acquario, dimentica che, utilizzando la stessa misura, l’habitat di gatti e cani non è certo un appartamento e si aggiunga che i gatti vengono castrati se maschi e sterilizzati se femmine (se proprio si vuole parlare della dignità dell’animale) per non parlare delle aragoste nei ristoranti o pescherie. Lo dico ospitando in casa, oltre che un acquario, anche cinque meravigliosi gatti trovatelli aggiungendo che con mia moglie ci prendiamo cura di una colonia che risiede nel cortile del nostro condominio. Quindi da animalista attivo e convinto.
Che una associazione si svegli ed indichi dei pesci in acquario come un atto di maltrattamento animali è davvero da non credere. Non sto qui a chiedere se tale associazione si occupi pure della dignità delle galline, dei conigli destinati alla tavola o della degnità dei muli utilizzati come mezzo di carico e trasporto o degli ovini legato ad una mangiatoia.
Troppo ci sarebbe da evidenziare in una sorta di dignità per animali di serie A e di serie C (come tale associazione sembra dimostrare). In una nazione (vedi Museo Lombroso di Torino) che (nelle teche) espone quotidianamente alle scolaresche teschi umani (di briganti) mai restituiti alle loro famiglie ed ai quali ancora oggi si vieta una “dignitosa” sepoltura quello di cui si preoccupa il Comune di Benevento sono delle teche che ospitano dei pesciolini che sicuramente saranno meglio curati e in miglior salute dei pesci che vivono nei nostri fiumi inquinati.
Meglio farebbero, i nostri amministratori, che dicono di voler evitare ‘che una distorta informazione possa fornire all’esterno un’immagine dell’Ente non corrispondente alla realtà’, a preoccuparsi della immagine della città che viene veicolata dagli ultimi servizi stampa nazionale e non certo per quattro pesciolini in un acquario. Non mi dilungo nel ricordare a tale associazione ed al Comune di Benevento che a Napoli c’è uno dei più visitati acquari d’Europa e che in tutta Italia (come si potrà evincere da una ricerca con Google) sono numerose le iniziative di mostre di acquariologia che di sicuro non ledono la dignità di nessun animale. Si è persa una occasione che avrebbe dato la possibilità di vedere dal vivo dei pesci che, non solo i bambini, possono vedere solo in immagini amorfe”, conclude Valentino Soreca.