fbpx
Connettiti con noi
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio

POLITICA

De Luca non si farà umiliare, Schlein non ha più di qualche settimana

Che vuole fare il Pd in Campania? Qual è la linea? Quella di Misiani o quella di Ruotolo e Sarracino? Vuole costruire il futuro della Campania con De Luca, rivendicando il lavoro fatto in questi due lustri, muovendo dal protagonismo di questa classe dirigente a partire dai consiglieri uscenti, oppure vuole costruire il futuro della prima regione del Mezzogiorno rinnegando il decennio deluchiano nel nome del rinnovamento e della discontinuità? La segretaria non può più nascondersi, De Luca non ha nessuna intenzione di farsi logorare

Pubblicato

su

Ascolta la lettura dell'articolo

Qual è la linea del Nazareno sulla Campania? Quella del commissario regionale del partito Antonio Misiani o quella di Sandro Ruotolo? Quella delineata dagli emissari di Elly Schlein arrivati a Napoli all’indomani della sentenza della Consulta sul terzo mandato, o quella dell’onorevole Sarracino?

Insomma, cosa vuole fare il Pd? Vuole costruire il futuro della Campania con De Luca, rivendicando il lavoro fatto in questi due lustri, muovendo dal protagonismo di questa classe dirigente a partire dai consiglieri uscenti, oppure vuole costruire il futuro della prima regione del Mezzogiorno rinnegando il decennio deluchiano nel nome del rinnovamento e della discontinuità?

Le due cose non possono stare insieme ed Elly Schlein non può pensare di rifugiarsi nella scorciatoia dell’attendismo. Di contro, è proprio questa contraddizione che restituisce il senso politico delle sortite di Vincenzo De Luca che hanno segnato queste ultime settimane. Il governatore non è disponibile ad attendere ancora a lungo, non accetterà umiliazioni, non si farà cuocere a fuoco lento nel pentolone del Nazareno.

Vuole il faccia a faccia con la segretaria entro e non oltre le prime settimane di giugno. Se nulla dovesse accadere non esiterà a rompere, chiamando i campani ad una grande battaglia a difesa dei territori, mettendo in campo la propria candidatura da capolista in almeno tre collegi, potendo muovere tutte le leve di gestione, a partire dalla sanità.

Un terzo polo civico a sua immagine e somiglianza che forse non avrebbe la forza di imporsi ma che metterebbe seriamente in discussione la vittoria del centrosinistra restituendo nuove e concrete chance di vittoria al centrodestra di governo.

Intendiamoci, De Luca avverte il peso della responsabilità che grava sulle sue spalle, non ha altra ambizione se non quella di arrivare ad una mediazione con il suo partito, vuole concorrere da protagonista alla vittoria del centrosinistra in Campania ma non può cedere alla resa, non può farsi umiliare, non può consentire che questo decennio venga rimosso, cancellato, rinnegato. Pretende il pieno riconoscimento politico, il riconoscimento del lavoro fatto in questo decennio, il diritto di determinare il futuro del suo partito e della Campania.

E il punto è proprio questo. Piaccia o meno De Luca è il Pd, è il più forte ed autorevole riferimento democratico nel Mezzogiorno. Ha governato in questi dieci anni nel nome del Pd, con il sostegno dell’intera classe dirigente democratica, a Roma e sui territori. Come può il Nazareno pretendere di cancellare quello che è stato? Il veto sul terzo mandato era giusto, e non è mai stato un veto sulla persona. Ora quella partita è chiusa e se De Luca non ha il diritto di correre per il terzo mandato resta il leader del Pd e del centrosinistra in Campania, resta, agli occhi di moltissimi cittadini, non solo di centrosinistra, una guida irrinunciabile. Il Pd senza De Luca in Campania non esiste. E se non esiste il Pd non esiste il centrosinistra.

Schlein, a differenza dei suoi talebani, dovrebbe esserne consapevole. Dovrebbe sapere che i voti si contano e non si pesano, e dovrebbe sapere che non si passa sulla testa dei territori per imporre il rinnovamento. Lo hanno capito persino nel Movimento Cinque Stelle, dove ormai sono tutti d’accordo, da Conte in giù, sulla necessità di dialogare con De Luca, di non porre veti invalicabili sul nome del candidato alla presidenza.

La segretaria non può più giocare. O richiama all’ordine i suoi e si fa carico della mediazione con lo sceriffo, accelerando i tempi, oppure deve mettere in conto di perdere la prima regione del Sud, ovvero di perdere tutto.

Annuncio

Correlati

redazione 21 ore fa

“Non abbandoniamo Telesia”: raduno del PD nei pressi dell’area archeologica dell’antica città

redazione 1 giorno fa

Elezioni regionali, Matera: ‘Per Fratelli d’Italia il nome migliore per la presidenza resta Cirielli’

redazione 6 giorni fa

Regionali, Palumbo (PD): “Serve una coalizione larga, basta con i personalismi”

Marco Staglianò 1 settimana fa

S’è scaricato il lanciafiamme!

Dall'autore

redazione 3 ore fa

‘Sos Genitori’ – Gita scolastica in arrivo? Ecco 5 consigli utili per genitori sereni (e bambini felici!)

redazione 17 ore fa

Esercitazione ‘Hercules’ a Montesarchio, il sindaco Sandomenico plaude all’iniziativa

redazione 20 ore fa

‘Mielerie Aperte’: da Agricola Sannio il gusto della natura si racconta tra profumi, tradizione e passione per le api

redazione 21 ore fa

“Non abbandoniamo Telesia”: raduno del PD nei pressi dell’area archeologica dell’antica città

Primo piano

redazione 3 ore fa

‘Sos Genitori’ – Gita scolastica in arrivo? Ecco 5 consigli utili per genitori sereni (e bambini felici!)

redazione 20 ore fa

‘Mielerie Aperte’: da Agricola Sannio il gusto della natura si racconta tra profumi, tradizione e passione per le api

redazione 21 ore fa

L’Accademia di Santa Sofia chiude la stagione con “Attorno all’opera”, un viaggio guidato dal violino di Riccardo Zamuner

redazione 23 ore fa

“Benevento in Fiore”, oggi l’ultima giornata. Caputo: “Una manifestazione da sostenere”

Copyright © 2023 Intelligentia S.r.l.

Skip to content