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San Giorgio la Molara, storia e tradizioni rivivono nella “Festa della Transumanza”
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Si conferma un successo la “Festa della Transumanza”, l’iniziativa organizzata dall’oratorio Anspi “Concetta Blatta” della Parrocchia Nostra Signora di Fatima di San Giorgio la Molara e giunta alla quinta edizione. Oltre 700 i capi delle razze autoctone Laticauda e Bagnolese che hanno partecipato al cammino lungo il percorso del Regio Tratturo “Pescasseroli -Candela” nel tratto che attraversa il comune di San Giorgio la Molara da contrada Centrale al fiume Tammaro, in località Calise. Dalla ferratura a caldo dei cavalli, che da tradizione accompagnavano la transumanza, alla tosatura e mungitura delle pecore: tante le attività che hanno caratterizzato l’evento. E poi gli stand enogastronomici con pietanze che rappresentano le specialità del territorio. Un vero e proprio viaggio nel mondo della pastorizia.
“Sono tanti i giovani che stanno avvicinando all’allevamento – ha sottolineato Angela Gagliarde dell’oratorio Anspi ‘Concetta Blatta’- e in questo modo proviamo anche a contrastare lo spopolamento di questi luoghi’‘.
Ricordata anche da Gabriele D’Annunzio, la transumanza dal 2019 è patrimonio culturale immateriale dell’Unesco e consiste nella migrazione stagionale delle greggi, mandrie e pastori verso il pascolo. “Una tradizione che si pone come obiettivo anche valorizzare il territorio” ha aggiunto il sindaco di San Giorgio la Molara Nicola De Vizio.
Oltre a una finalità turistica la transumanza ha anche un significato religioso: l’incontro tra popoli e la salvaguardia del creato, quest’ultima celebrata anche dalla Chiesa proprio nel mese di settembre attraverso la Giornata di preghiera per la cura del creato. “Ogni giorno ringraziamo il Signore per quanto ci ha donato” ha concluso don Luigi Colucci della Parrocchia ‘Nostra Signora di Fatima”.
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