POLITICA
Corte dei Conti boccia delibera EIC. Barone: ‘Fallimento di un sistema di potere, ora la parola nuovamente ai Comuni’
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“La Corte dei Conti, ancora una volta, ha bocciato le scelte dell’Eic e del sistema politico deluchiano e degli alleati mastelliani per la gestione del comparto idrico in provincia di Benevento. Il 29 agosto la sezione regionale di controllo della Campania ha deliberato il ‘non luogo a provvedere’ sulla delibera del Comitato Esecutivo dell’Ente Idrico Campano del 19 giugno 2024 in quanto il parere per la costituzione di una società mista pubblico/privata a prevalente capitale pubblico denominata Sannio Acque Srl deve essere chiesto dai singoli comuni e non dall’Ente d’Ambito”. A dirlo è Luigi Barone, responsabile nazionale Coesione Territoriale e Zes della Lega Salvini Premier.
“Chi pensava di superare l’ostacolo delle delibere dei singoli comuni prendendo una scorciatoia è rimasto con un pugno di mosche in mano, con un ulteriore problema per il territorio perché i tempi per la gara d’appalto per l’affidamento del servizio si dilateranno ulteriormente. Alla luce dei nuovi accadimenti e per gli errori di Eic e Regione ci vorranno mesi se non anni per arrivare alla gara per la scelta del partner privato per la società di gestione del servizio idrico nel Sannio”, aggiunge Barone che prosegue: “Ora si dovrà partire dal punto di partenza, i comuni dovranno deliberare sulla costituzione di Sannio Acque Srl e la Corte dei Conti si dovrà pronunciare sui provvedimenti degli enti locali e soltanto successivamente si potrà procedere con la costituzione della società”.
Il dirigente della Lega aggiunge: “Questi errori nelle scelte determinati da presunzione politica e arroganza al potere rappresentano un danno gravissimo per la collettività, soprattutto in un momento di grave crisi idrica. Si continua a perdere tempo e gli unici danneggiati sono i cittadini-utenti che anche in questi giorni sono costretti a vedersi sospesa l’erogazione idrica anche perché Gesesa e Alto Calore, in attesa del nuovo soggetto gestore, non possono certo fare investimenti importanti per reti o per altro”. Infine da Barone un passaggio sui costi di queste attività: “Tutte queste procedure rivelatesi errate quanto sono costate agli enti e chi pagherà? Purtroppo sempre i cittadini…”.