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POLITICA

Clemente Mastella non muore mai

La giocata ha funzionato: lo dicono i numeri. Chi aveva immaginato di saltare su altri carri decretando la fine dell’egemonia mastelliana sui territori, oggi si ritrova nel vicolo cieco dell’isolamento politico ed istituzionale. Chi, nel Pd, aveva invece teorizzato di aver fatto fuori Mastella dalle dinamiche della gestione regionale ben presto dovrà ricredersi

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La giocata di Clemente Mastella ha funzionato alla perfezione. L’obiettivo del sindaco di Benevento era quello di misurarsi sul nome di Sandra per dimostrare di essere ancora centrale nelle dinamiche territoriali e determinante sul piano regionale, per saldare il proprio destino a quello dei consiglieri regionali eletti ormai tre anni e mezzo fa tra le fila di Italia Viva, per grazia ricevuta da Vincenzo De Luca più che da Matteo Renzi.

Doveva uscire dall’angolo, Mastella. Doveva venir fuori dall’isolamento nel quale sembrava confinato dopo la rottura con Forza Italia, alla vigilia delle politiche, e quindi con il governatore, che nel momento di massimo scontro con il Nazareno scelse lo strappo per recuperare il rapporto con il partito sannita e con Umberto Del Basso de Caro. Ha raggiunto il suo obiettivo e lo dicono i numeri.

Sandra Lonardo ha raccolto nella circoscrizione meridionale 32165, di cui 28240 in Campania, dietro Caputo, che ha toccato le 39.355 preferenze e dietro Renzi, 35.980. Il punto è che nel Sannio gli Stati Uniti d’Europa, che sul piano nazionale si sono fermati ben sotto la soglia del 4%, raccoglie 17.258 voti, poche centinaia in meno rispetto al Pd che si è fermato a 17.969. Manco a dirlo la Lonardo risulta essere la più votata della provincia con 12.864 voti, 4204 dei quali nella città capoluogo dove gli Stati Uniti d’Europa hanno toccato il 24,36% e risultano essere il primo partito.

Mastella ha stravinto, e mentre Renzi provava a dar conto di una sconfitta che quasi lo condanna all’oblio a Benevento, magari a Ceppaloni, c’era chi festeggiava. Perché a prescindere da quello che sarà il destino di De Luca, persino a prescindere dalla disponibilità del governatore a ricucire nell’immediato mettendo sul tavolo nuovi spazi di gestione, Mastella è nelle condizioni perfette per mediare su qualsiasi tavolo, a destra come a sinistra, ha la forza necessaria per poter decidere la propria collocazione anche ad un mese dal voto per le prossime regionali, nel caso in cui la partita dovrebbe riaprirsi.

Il sindaco di Benevento ha dimostrato di essere ancora indispensabile, sa di poter capitalizzare al meglio la propria utilità marginale sul piano regionale e questo gli basterà, di qui al voto, per recuperare il terreno perduto sui territori, per allargare ulteriormente la propria capacità di rappresentanza.

L’assalto alla diligenza mastelliana, portato in primo luogo da destra nel corso di questi ultimi due anni, ha sortito effetti irrisori. Chi aveva immaginato di saltare su altri carri decretando la fine dell’egemonia mastelliana sui territori, oggi si ritrova nel vicolo cieco dell’isolamento politico ed istituzionale. Chi, nel Pd, aveva invece teorizzato di aver fatto fuori Mastella dalle dinamiche della gestione regionale ben presto dovrà ricredersi. Clemente Mastella non muore mai.

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