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CULTURA

Benevento, è la settimana di De Giovanni e Rumiz: gli scrittori alla libreria Ubik mercoledì 22 e venerdì 24 maggio

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C’è attesa alla libreria Ubik LiberiTutti di Benevento, in via Lungosabato Bacchelli, per l’arrivo del noto scrittore Maurizio De Giovanni. L’autore partenopeo sarà in città mercoledì 22 maggio, alle 18, per presentare il suo ultimo libro ‘Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone’, edito da Einaudi. L’evento, che gode del patrocinio del Comune, rientra nell’iniziativa ‘Il Maggio dei Libri’.

L’opera è l’ultimo capitolo di una serie di romanzi thriller, diventata anche una fortunata serie tv su Raiuno. Ambientata a Napoli, ha come protagonista l’ispettore Giuseppe Lojacono, uomo di punta del commissariato, siciliano trasferito a Napoli perché ingiustamente accusato di collaborazione mafiosa. Oltre a Lojacono la squadra comprende il vicequestore Luigi Palma, gli agenti Francesco Romano, Alessandra Di Nardo e Marco Aragona, Giorgio Pisanelli e Ottavia Calabrese. Conosciuti come i Bastardi di Pizzofalcone, i poliziotti hanno il compito di ricostruire l’immagine di un commissariato con una macchia difficile da cancellare. Ogni romanzo della serie è incentrato su un caso su cui il commissariato di Pizzofalcone è chiamato ad indagare: nell’ultimo, al centro del mistero, c’è l’uccisione di un imbattibile penalista.

Venerdì 24 maggio, sempre alla Ubik, sarà il giorno del giornalista triestino Paolo Rumiz con il suo libro ‘Verranno di notte’ (edito Feltrinelli), un viaggio per raccontare tempi di xenofobia, intolleranza verso i migranti, politiche di estrema destra. L’appuntamento è alle ore 18: lo scrittore dialogherà con i docenti dell’Unisannio, Aglaia Mcclintock e Giuseppe Marotta.

Nella nuova opera dell’intellettuale e viaggiatore triestino, si racconta di un continente in crisi, con qualche barlume di speranza e la riscoperta dell’impegno civile. “In una lunga insonnia accanto alla stufa accesa, sulla frontiera dell’Est, Paolo Rumiz – si legge nella descrizione – sente la notte di malaugurio di un’Europa assediata da guerre e governata dai poteri selvaggi dell’economia. Riceve segnali allarmanti da Francia, Germania, Spagna, Grecia e Paesi Baltici e si chiede come resistere a tutto questo. Orwell è entrato anche a Bruxelles, i princìpi della Costituzione europea sono in macerie, le sbarre di confine ritornano. Intorno, guerra contro le vite umane che migrano, guerra di tutti contro tutti, disumanità e indifferenza. L’uomo nel buio sente che i barbari possono arrivare in qualsiasi momento, e capisce che non basta la parola “fascismo” a definirli. Dietro al fascismo c’era un’idea di società, dietro a costoro c’è un’identità costruita da influencer e priva del profumo dolce della patria. Ed è di notte che essi si muovono, digitando parole di odio in rete. I nuovi barbari si servono meglio di chiunque altro di questa macchina perversa per occupare il vuoto politico lasciato da una sinistra inconsistente, lontana dal popolo e priva di etica. Ma proprio quando “tutte le fisarmoniche della notte sembrano suonare assieme”, Rumiz scopre una miriade di punti luce dall’Atlantico alle terre dell’Est. In Germania, ma anche altrove, sono scesi in piazza a milioni contro i sovranisti. Allora sente crescere in sé il demone dell’ironia e della lotta, e al tempo stesso la fiducia nella forza della parola di cui si sente custode. Poi il cielo si schiara, e le ombre fuggono negli anfratti del bosco. “Quelli come me non hanno che parole da offrire. Ma le parole non sono poco, in questo sconfortante silenzio”.

 

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