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Associazioni

Riconoscimento e promozione Zone Montane: delegazione Anpci al tavolo istituzionale delle Autonomie Locali

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Una delegazione di ANPCI Campania ha partecipato oggi a Napoli alla riunione del tavolo istituzionale delle Autonomie Locali convocato dal presidente della Prima Commissione Permanente del Consiglio regionale della Campania, Giuseppe Sommese.

Oggetto dell’incontro, il disegno di legge “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane”, approvato, in esame definitivo, dal Consiglio dei Ministri su proposta del titolare del Dicastero per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.

Il disegno di legge contiene misure per lo sviluppo socio-economico delle zone montane e per la tutela e la valorizzazione delle peculiarità di tali territori; l’obiettivo dichiarato è quello di individuare gli interventi strategici per promuovere, in maniera sostenibile, l’agricoltura e la gestione forestale, l’industria, l’artigianato, il commercio e il turismo, nonché per valorizzare il patrimonio culturale anche mediante misure di riduzione di nuovo consumo di suolo.

Alla riunione del tavolo è stata completa la filiera istituzionale degli enti locali,  presenti, infatti, oltre ad  associazioni rappresentative dei comuni,  anche per le Comunità Montante con UNCEM Campania rappresentata  dal  presidente Vincenzo Luciano, per le Province , anche  l’UPI (Unione Province d’Italia) con il sindaco di Vietri sul Mare, Giovanni De Simone (nonché consigliere provinciale di Salerno) . La delegazione di ANPCI Campania è intervenuta con il presidente regionale Zaccaria Spina,  il vice-presidente nazionale Arturo Manera e da alcuni commenti del direttivo regionale tra cui il sindaco di Pietrelcina Salvatore Mazzone (presente anche su delega della Provincia di Benevento), il sindaco di San Nicola Baronia Giuseppe Moriello e il sindaco di Molinara Giuseppe Addabbo.  

Il tavolo ha proceduto ad una approfondita valutazione del ddl, che costituisce una valida occasione di riordino dei criteri di classificazione dei comuni montani e di rilancio economico e sociale – anche in termini di innovazione, di sostenibilità ambientale e di  sviluppo infrastrutturale – dei territori e delle comunità locali.

“La valutazione complessiva fatta sul ddl – spiega il presidente regionale di ANPCI Spina – non può che essere più che positiva: finalmente dopo oltre 30 ani si è messo mano ad una norma che prevede il riconoscimento e la promozione delle zone montane, che sono un vero e proprio patrimonio oltre che linfa vitale per la nazione”.

Dopo aver espresso adeguati apprezzamenti sull’iniziativa del Ministro Calderoli, il tavolo si è poi addentrato in un’analisi più specifica e ha auspicato che si provveda  innanzitutto a reperire i fondi necessari, perché altrimenti, senza un’adeguata dotazione finanziaria, tutti i buoni propositi contenuti nel dispositivo rischiano di rimanere soltanto sulla carta e di non avere alcuna attuazione. L’importante è che non si corra il pericolo, così come spesso purtroppo avvenuto in passato, che una legge di questa valenza finisca col restare disattesa e non esplicata nella realtà dei fatti sulla produzione di benefici per le popolazioni interessate e non abbia ricadute positive sulle stesse.  

Il ddl introduce tra l’altro   la S.M.I. , Strategia per la Montagna Italiana, e va a riconoscere alcune criticità da risolvere con inclusione di servizi fondamentali quali la Sanità di Montagna, le Scuole di Montagna, formazione superiore nelle zone montane, comunicazione, valorizzazione dei pascoli e via discorrendo.

“Di capitale rilevanza – conclude Spina – sarà il ruolo delle Regioni,. Questo ddl offre anche lo spunto per considerare nuovamente la possibilità di ridefinizione e riperimetrazione delle Comunità Montane, che la  Campania ha conservato. Dove  ciò non è avvenuto,  oggi regna il caos in comuni e aree interne montane. Ringrazio il presidente Sommese per la prontezza con cui ha deciso di istituire il tavolo delle Autonomie Locali presso la Prima Commissione: la sua iniziativa ci permette di colmare una lacuna relativamente alla concertazione tra le autonomie Locali con la Regione Campania su varie questioni  considerato che la Conferenza delle Autonomie Locali non si riunisce da tempo immemore e il CAL della Regione non risulta ancora costituito”.

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