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Sindacati

Autonomia differenziata, la Cgil: “Nulla di buono per lavoratori, pensionati e per il Sannio”

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Sull’autonomia differenziata, proposta che ieri ha ricevuto il primo sì al Senato, interviene il segretario provinciale della Cgil di Benevento Luciano Valle. Che scrive: “La maggioranza di governo – nonostante il parere contrario di molte organizzazioni
sindacali, delle opposizioni, di numerosi costituzionalisti, di tante associazioni e realtà
vive della società civile – ha approvato il progetto di Autonomia Differenziata in prima
lettura al Senato.
Si tratta di un provvedimento che non porterà nulla di buono ai lavoratori e ai pensionati
che rappresentiamo, a partire dalla messa in discussione del contratto nazionale di lavoro
e dal definanziamento dello stato sociale.
Aumenteranno i divari tra Nord e Sud; alla competizione sociale si aggiungerà quella
territoriale, cresceranno ulteriormente le diseguaglianze, verrà meno la stessa possibilità
di una politica industriale e di coesione nazionale, e, nella provincia di Benevento questi
divari diventeranno ancora più pesanti e gravi, basti pensare al sistema scolastico, che
già ha subito un taglio pesante dal dimensionamento scolastico, o alla sanità.
Con questa riforma rischiano di essere cancellati per sempre ogni sacrosanto diritto
essenziale per i suoi cittadini, assieme ad ogni prospettiva di sviluppo per le regioni del
Sud.
È questa la naturale conseguenza, da una parte del cosiddetto residuo fiscale che le
Regioni più ricche potranno trattenere per sé, dall’altra della frammentazione delle
politiche pubbliche su materie di straordinaria rilevanza strategica come ambiente,
energia, infrastrutture, ricerca e molte altre ancora. Pensare che sfide cruciali come la
conversione ecologica del nostro sistema produttivo e la transizione digitale possano
essere affrontate con scelte diverse per ciascuna Regione vuol dire non avere la
consapevolezza della fase storica che stiamo attraversando. Per non parlare della
regionalizzazione della Scuola, che tra tutti i difetti di questo Disegno di legge
rappresenta, a nostro avviso, il più pericoloso per l’unità e l’identità culturale dell’Italia”.
Facciamo appello, ancora una volta, affinchè si fermi questa riforma, che, a nostro avviso,
condannerà il futuro proprio del nostro territorio che già attraversa una pesante crisi.
Come CGIL insieme a tutti coloro che si sono battuti fin dall’inizio contro questa scelta
sbagliata e controproducente ci opporremo con tutti gli strumenti che la democrazia mette
a disposizione, per impedire che il Governo spacchi il Paese e ne comprometta il futuro”.

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