POLITICA
FI e le quote al partito non versate, Rubano tra i presunti ‘morosi’ ma arriva la smentita: “Un disguido, ho pagato”

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Il caso dei deputati ‘morosi’ agita Forza Italia. E’ “Il Fatto Quotidiano” in edicola oggi a raccontare delle tensioni interne ai gruppi azzurri a palazzo Madama e Montecitorio. Già in estate, d’altronde, era fuoriuscita la notizia che era toccato ancora una volta alla famiglia Berlusconi salvare le casse del partito. Ma andare avanti così non è possibile. Ecco perché a Paestum, nella convention organizzata proprio in concomitanza con il compleanno del Cavaliere, il nuovo numero uno Antonio Tajani ha fatto approvare una modifica allo Statuto che prevede che gli eletti che non pagano la quota mensile decadranno da tutte le cariche.
Una “stretta” necessaria perché 16 dei 61 parlamentari eletti non sarebbe in regola con i pagamenti. E il quotidiano diretto da Marco Travaglio pubblica anche una ‘lista’ dei presunti ritardatari. Dentro ci sono nomi importanti, a partire da quello dell’ex presidente del Senato – oggi ministro per le Riforme – Maria Elisabetta Alberti Casellati per arrivare alla vice capogruppo alla Camera, Deborah Bergamini, passando per il senatore Occhiuto ad Annarita Patriarca. Nell’elenco pubblicato da ‘Il Fatto’ trova spazio anche Francesco Maria Rubano: “Non non avrebbe pagato nemmeno una quota” – si legge nel pezzo a firma di Giacomo Salvini. Ma è una versione che il diretto interessato smentisce: “Si tratta evidentemente di un disguido, ho pagato” – spiega a Ntr24.
Secondo le regole interne a Forza Italia, i candidati in Parlamento devono al partito IO mila euro per un seggio nel maggioritario e 30 nel proporzionale. A questi si aggiungono i 900 euro mensili una volta eletti alla Camera o al Senato per contribuire alle finanze del partito. In un anno — dasettcmbre 2022 a settembre 2023 – i 62 parlamentari eletti di Forza Italia avrebbero dovuto sborsare dunque 11.700 euro a testa.