Camera di Commercio
Quale futuro per il Palazzo di piazza Torre? Si lavora per la messa in sicurezza e il recupero dell’edificio

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Quale futuro per l’immobile di piazza Torre, a Benevento, il prestigioso palazzo di proprietà della Camera di Commercio? A chiederselo sono in tanti dopo anni di blocchi, finanziamenti annunciati e mai arrivati e vertenze annose. Il Palazzo – un edificio storico di due piani che può vantare una posizione di pregio e ottimi spazi espositivi – nel 2010 fu oggetto di un protocollo d’intesa con la Regione Campania al fine di valutare la possibilità di realizzare un’Enoteca regionale con punto di promozione, degustazione e vendita dei vini e dei prodotti tipici agro-alimentari della Campania. Progetto, però, mai portato a termine da Palazzo Santa Lucia, che avrebbe dovuto anche determinare un apporto economico.
Oggi l’Ente Camerale, attraverso una determina del commissario straordinario Pettrone, focalizza nuovamente l’attenzione sull’immobile adiacente alla Basilica di Bartolomeo Apostolo, che è da anni in disuso perché necessita di notevoli lavori di ristrutturazione affinché possa essere preso in considerazione il suo utilizzo.
Lo scorso 3 luglio, la Camera di Commercio Irpinia Sannio ha acquisito un progetto di fattibilità da parte della società in house TecnoServiceCamere in merito ai lavori da realizzare sia sotto l’aspetto della sicurezza, sia per renderlo agibile oltre che funzionale alle esigenze istituzionali.
Diversi gli interventi prioritari: la facciata presenta un preoccupante stato di degrado, a causa del quale si è già provveduto in precedenza al mascheramento del prospetto con uno specifico ponteggio di protezione. Un’azione, questa, sia per adeguarlo ad idonei standard di decoro urbano, sia per consentirne la messa in sicurezza, dal momento che affaccia su corso Garibaldi, luogo frequentatissimo del centro storico e lo spazio è spesso location di manifestazioni culturali.
Non solo: anche la copertura, con una struttura portante in travi di legno e il sovrastante mano di tegole in argilla alla marsigliese, presenta uno stato avanzato di ammaloramento con la maggior parte delle travi ormai marce, anche a causa delle infiltrazioni di acqua presenti. Bisognerà sostituirne gran parte con nuove in castagno e integrare di circa il 50% le tegole. Infine, c’è la necessità di rifare gli infissi in legno, che dovranno essere oggetto di restauro.
Il commissario Pettrone si è dunque messo in moto consapevole che l’immobile – come si legge nel documento – “può sicuramente rappresentare un elemento di attrazione ed un nodo di relazione per il territorio”.
Sul futuro varie le ipotesi da valutare: potrebbe rimanere in piedi quella dello spazio espositivo-enoteca al piano terra, mentre i piani superiori potrebbero essere affidati all’Unisannio o ad alcuni ordini professionali del territorio.