CULTURA
La storia della contraffazione musicale nel libro ‘Mixed by Erry’: la presentazione a Benevento
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“Diffidate dalle imitazioni” era lo slogan ironico che accompagnava le musicassette che negli anni Ottanta riempivano case e vetture. A realizzarle i fratelli Frattasio, in arte Mixed by Erry, i re della contraffazione musicale.
Ieri sera, presso la libreria Ubik LiberiTutti di Benevento, la presentazione del libro della giornalista musicale Simona Frasca, docente di etnomusicologia all’Università Federico II di Napoli: una raccolta di testimonianze e aneddoti sulla lunga e miliardaria carriera dei Fratelli Frattasio. Un evento organizzato in collaborazione con l’associazione Ossigeno.
Inizia tutto a Forcella, Napoli, anni Ottanta. Erano gli anni del dio del calcio, Maradona. Enrico Frattasio e il fratello Peppe, poco più che ventenni, mettono su una vera e propria attività miliardaria. Aiutati dagli altri due fratelli Angelo e Claudio iniziano a copiare mixtape per i loro amici. Allargando in seguito il giro danno vita a un’impresa che lancerà nuovi interpreti della canzone, diffonderà generi musicali e diventerà un’avventura internazionale, trasformando radicalmente le loro vite grazie alla musica e dando un nuovo senso al concetto di pirateria nel nostro Paese.
Una vera epopea del falso, dunque, che ha riempito di musicassette targate «Mixed by Erry» le bancarelle di mezza Italia definendo l’impatto avuto sulla città di Napoli, attraverso il loro rapporto con la giustizia, il carcere e il gioco d’azzardo. Dal libro è inoltre tratto il film di grande successo «Mixed by Erry» di Sydney Sibilia.
Un testo arricchito dalla testimonianza diretta dei protagonisti di quegli anni, Luciano D’Angelo, il magistrato che indagò sulla loro attività, Enzo Mazza, oggi amministratore delegato della Fimi, e ancora tra gli altri, Peppe Vessicchio, Nino D’Angelo, Federico Salvatore e Marco Messina.
E poi, l’arrivo dei guai giudiziari con l’arresto nel 1997, i giudici processeranno i fratelli Frattasio, in arte Mixed by Erry, per contraffazione. Non si è trattato di un semplice caso di pirateria musicale, come già ce ne erano e ce ne sono stati prima dell’avvento di Napster. I Frattasio sceglievano i brani con cura, li riadattavano e componevano a loro volta pezzi (semi)originali.