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La scia di morte dell’uranio impoverito e la ricerca della verità: importante focus dell’istituto Telesi@

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Dal tema delicato dell’uranio impoverito e dell’inquinamento bellico alla libertà dell’informazione, passando per il giornalismo d’inchiesta. Argomenti importanti e attualissimi che il Liceo Scientifico delle Scienze Applicate, indirizzo dell’istituto di Istruzione Superiore Telesi@ di Telese Terme, ha voluto affrontare nell’incontro di approfondimento “Uranio impoverito, informazione e misteri d’Italia”, in programma questa mattina al Cinema Teatro Modernissimo del centro sannita.

Un evento che ha previsto un focus mirato ad analizzare uno dei pilastri della società civile e garanzia di democrazia: il giornalismo di inchiesta. A parlarne Sigfrido Ranucci giornalista, autore e conduttore di “Report”, la nota trasmissione di Raitre che ha avuto il merito negli anni di puntare i riflettori su temi scottanti, rivelando verità nascoste.

E poi ancora, grande attenzione su quelle che sono state e continuano ad essere le conseguenze dell’utilizzo dell’uranio impoverito nei conflitti bellici sui soldati. Gli ultimi dati in merito, infatti, registrano fino ad oggi la morte di 366 militari e più di 7500 ammalati.

Un calvario, non soltanto per gli ammalati, ma soprattutto per le famiglie, articolato attraveso lunghe vicende giudiziarie, fatte da dinieghi da parte del Ministero della Difesa sul nesso causa-effetto tra decessi e malattie e l’uso improprio dell’uranio. Una battaglia di verità portata avanti con tenacia da Domenico Leggiero, presidente dell’Osservatorio Militare.

Risale al 2001, invece, il caso dei militari italiani, ammalati ed in seguito deceduti al rientro dalle missioni in Bosnia Erzegovina e Kosovo a causa di questa temibile arma, frutto del materiale di scarto delle centrali nucleari. Materiale utilizzato anche per la realizzazione di micidiali ordigni sotto forma di proiettile al DU che, esplodendo a temperature elevatissima, rilasciano nell’ambiente circostante delle nanoparticelle di metalli pesanti, pericolosi non soltanto per la radioattività emanata, ma, soprattutto, per la polvere tossica che rilasciano nell’ambiente. A parlarne nel suo libro dedicato al tema è stato lo scrittore Maurizio Castagna.

Le interviste nel servizio video

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