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Legalità: gli studenti dell’Alberti a lezione dal “Trucido”, l’agente infiltrato del generale Dalla Chiesa
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La cultura della legalità al centro di un confronto, questa mattina, all’istituto “Alberti” di Benevento che ha promosso un importante convegno dal titolo ‘Lotta alle mafie’. I giovani studenti sanniti, infatti, hanno avuto la possibilità di confrontarsi ed ascoltare le esperienze dirette di lavoro di Favio Tranquillo, Dirigente Squadra mobile Benevento, del Colonello Enrico Calandro, Comandante Provinciale dei Carabinieri, del Tenente Colonnello Luca Pirrera del Comando della Guardia di Finanza e dell’avvocato Andrea De Longis.
Uomini che ogni giorno mettono al servizio della legalità e dello Stato la loro vita per difendere la cittadinanza e contrastare la criminalità. “Esempi concreti di lotta alle mafie – ha commentato la dirigente dell’Alberti, Silvia Vinciguerra – che hanno raccontato ai nostri studenti le loro esperienze di vita”.
Un momento importante di crescita per i ragazzi che, grazie a questi appuntamenti, possono toccare con mano l’importanza dei valori della cultura della legalità. Un percorso formativo che, però, prosegue quotidianamente tra i banchi di scuola e con le piccole azioni di tutti i giorni.
Tra gli ospiti anche il luogotenente dei Carabinieri in congedo, Pasquale Vitagliano, tra i protagonisti della lotta al terrorismo e alla mafia. Originario di Buonalbergo, dove oggi risiede, è stato uno degli agenti infiltrati del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. A Torino si occupava delle Brigate Rosse e andava in giro con barba, capelli lunghi, stivali e giacca in pelle, tanto da essere soprannominato dai colleghi “Trucido” e faceva parte del Nucleo antiterrorismo la cui storia è stata anche al centro della fiction ‘Il nostro generale’ di Rai 1. Tornato in Campania si è occupato di camorra.
Le interviste nel servizio video