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Guerra Ucraina, Alemanno e la discontinuità che non c’è: ‘Meloni sulla linea Draghi, guidano i poteri forti’
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Tifoso del governo? Sì, ma con il timore – per usare un eufemismo – di restare deluso. Così Gianni Alemanno, oggi a Benevento per il varo del comitato sannita “Fermare la guerra”, il manifesto-movimento fondato lo scorso autunno dall’ex sindaco di Roma, tra i volti storici della destra italiana, per chiedere lo stop all’escalation militare in Ucraina.
Auspicio che Alemanno ribadisce oggi, a un anno dallo scoppio del conflitto, pure perché da Giorgia Meloni – nei giorni scorsi in visita a Kiev e Varsavia – non è certo arrivata l’attesa inversione di marcia.
L’accusa di mancata discontinuità con le scelte di Draghi, però, non si esaurisce con la politica estera. Anche su altre questioni spinose come superbonus, mes e migranti, l’attuale esecutivo sembra muoversi – nella critica di Alemanno – nella stessa direzione del governo precedente. “A condizionare palazzo Chigi sono i poteri forti” – sottolinea ancora Gianni Alemanno che mette in guardia la sua ex compagna di partito: “Se continua per questa strada deluderà milioni e milioni di italiani che avevano riposto in lei la loro fiducia”.
L’intervista nel servizio video