ECONOMIA
Il Comitato Contrade Nord: ‘L’Asi dice no ai 30 milioni di investimenti della RWE, colosso delle energie alternative’

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Il Comitato Contrade Nord, presieduto da Giuseppe Logorano, sollecitato dai proprietari di terreni ricadenti nella zona Asi, si rivolge ai vertici del Consorzio Industriale di Benevento e chiede chiarimenti “sulle scelte messe in campo contro la volontà dei legittimi proprietari”.
“Anni fa queste zone – dichiara il presidente Logorano – furono individuate come zone ASI, senza chiedere il parere dei proprietari, cioè la zona da vocazione agricola divenne area industriale con tutte le conseguenze negative del caso per noi imprenditori agricoli: gravi danni economici come rivalutazione catastale dei valori commerciali dei terreni con maggiore tassazione e pagamento IMU fuori norma, per terreni ad uso agricolo ma classificati industriali”.
In verità – si legge nella nota – solo per pochi proprietari è stato possibile beneficiare di questo cambio di destinazione, ed è questa principalmente l’accusa dei tanti proprietari agricoli che si sono costituiti in un vero e proprio Comitato di protesta e nello stesso tempo capace di sollevare la questione annosa presso le istituzioni preposte.
“Questo fino a circa un anno fa – continua il portavoce del Comitato Contrade Nord – quando per fortuna di tutti noi siamo stati contattati dalla una società tedesca RWE, colosso europeo nel settore delle energie alternative. La quale si è subito dimostrata interessata alla costruzione di un parco fotovoltaico nella nostra zona”.
La proposta fatta da RWE – continua il comunicato – è stata presa subito in considerazione da molti proprietari considerata utile al territorio e nello stesso tempo occasione di sviluppo economico importante per le stesse aree interne della Campania. Il Comitato oltre a confermare un investimento di oltre 30 milioni di euro da parte della multinazionale tedesca, ha ribadito la grande occasione che potrebbe realizzarsi con un investimento di tale sorta: “Inoltre ci è stata data la possibilità – sostiene Antonio Carbone promotore dell’iniziative – di fare la manutenzione all’impianto tutti assieme i proprietari per ben 35 anni, garantendo così anche l’impiego di numerose unità lavorative, tutte del nostro territorio”.
“Di fondamentale importanza – ci tiene a precisare il presidente Logorano – con la realizzazione del parco fotovoltaico si produrrà energia green necessaria per ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici di cui oggi tutti non possiamo che essere favorevoli. Del resto chiediamo all’opinione pubblica beneventana se preferisce una centrale a combustibile fossile altamente inquinante su terreni agricoli, o meglio un campo di specchi che non inquina e produce energia verde?”
Eppure, i componenti del Comitato Contrade Nord, apprendono, con grande loro stupore, che il Consorzio ASI avrebbe già assegnato parte di quei terreni ad altre due società, senza aver mai informato preventivamente gli stessi proprietari i quali avevano già iniziato da mesi l’iter per la realizzazione dell’importante investimento green: “Naturalmente, come al solito, tutto fatto a nostra insaputa – dichiara molto rammaricato, e nello stesse tempo preoccupato Michele Fragnito, uno degli oltre venti componenti del Comitato – sappiamo ad oggi solo che i nostri terreni sono stati promessi in modo illegittimo ad altre imprese, dopo che tutti noi avevamo già dato inizio alle procedure previste dalla legge per le dovute autorizzazioni. Un fatto grave, – continua Fragnito – che potrebbe costarci la perdita di un investimento di notevole importanza economica per l’intero territorio beneventano, con forti ricadute lavorative per i nostri giovani”.
“Premesso che noi non abbiamo alcun riserbo – ci tiene a precisare il presidente Logorano – rispetto alle altre società e che se fossimo stati informati in tempo, sicuramente avremmo collaborato con il Consorzio ASI per sostenere una equa trattativa sui terreni di nostra proprietà. La decisione di non informarci probabilmente è stata presa perché ritenevano di procedere con gli espropri dei nostri terreni. E questo non ci sembra una procedura prevista dalla legge, fatta inoltre contro il nostro volere”.
Oggi – conclude la nota – la situazione si è ulteriormente complicata. Dagli atti risulterebbe che le aziende agricole proprietarie dei terreni, preoccupate anche per le loro stesse attività agricole, avrebbero comunicato al consorzio ASI, già circa un anno fa, tutti gli accordi sottoscritti con la RWE, senza avere avuto alcun tipo di diniego. “Nel frattempo – ricorda Antonio Carbone del Comitato – abbiamo ricevuto acconti dalla società e gli accordi prevedono delle penali in caso di inadempienza. Pertanto, chiediamo a tutte le parti in causa di risolvere il problema, tenendo ben presente che siamo stanchi di anni di promesse, immobilismo e che oggi non abbiamo intenzione di tornare indietro. I nostri terreni – conclude Carbone – o vengono espropriati, se legalmente possibile, o acquistati a prezzi congrui o, ancora, cosa che auspichiamo, far realizzare il parco fotovoltaico ad RWE”.