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Elezioni, che faranno gli elettori del M5s? Anche nel Sannio i numeri del 2018 fanno gola…

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Il Movimento 5 Stelle riuscirà a mantenere la stessa percentuale di voti rispetto all’ultima tornata elettorale del 2018? Quasi, certamente, no. Lo dicono i sondaggi che vedono i pentastellati attestarsi, dopo la scissione interna e la caduta del Governo Draghi, intorno al 10% a livello nazionale. E dove andranno a finire i voti che non torneranno dai grillini? La domanda che appare astratta, legata ad una dimensione di ragionamento politico, ha un risvolto decisamente pratico e tangibile. Per capirci e ridurre il campo al nostro Sannio, le urne hanno portato a Roma due senatori e due deputati sanniti del M5s.
Tradotto ancora, significa una valanga di voti che fanno gola a tutti, soprattutto, dopo il taglio dei posti nelle due aule di Montecitorio e Palazzo Madama.
Un primo dato lo offre un sondaggio – ripubblicato da Infodata – condotto il 25 e 26 luglio da Izi spa per il quotidiano La Repubblica, intervistando oltre 2.500 persone che quattro anni fa votarono il M5S. Emerge che il 41,8% dei grillini tornerà a sostenere Giuseppe Conte. C’è, dunque, il 52% (più della metà) che andrà a rinforzare gli altri schieramenti.
Per offrire un ulteriore termine di paragone ripeschiamo i dati che nel Sannio hanno portato a Roma i 4 sanniti: la senatrice Danila De Lucia ha fatto il suo ingresso a Palazzo Madama forte di 114.051 voti (44.53%); la sua collega Sabrina Ricciardi nel plurinominale Campania 1 ottenne 375.771 preferenze (47.44%) con l’elezione in totale di 3 senatori.
Per la Camera, invece, Angela Ianaro – oggi Pd – ottenne il 44.32% (60.555 voti). Infine, Pasquale Maglione (oggi Insieme per il Futuro), eletto nel plurinominale Campania 2 insieme ad altri due candidati – portò a casa il 43.81% con 178.808 voti complessivi sul simbolo delle 5 Stelle.
Numeri importanti e che fanno venire l’acquolina in bocca a molti, soprattutto, se quel 52% non tornerà tra le mani di Grillo e Conte.
Il sondaggio offre un ulteriore spunto collocando, sempre sulla base delle risposte degli intervistati, la nuova collocazione dell’elettorato: il 14.4% ancora non ha deciso o si orienterà su partiti minori; l’11.7% dovrebbe andare al Pd; l’11.4% si unirà a Fratelli d’Italia; il 10.5% si asterrà ed infine il 10.2% seguirà Di Maio con Insieme per il futuro.
“I tre partiti che invece assorbiranno la quota maggiore di elettori in libera uscita dal grillismo – spiegano da Infodata – saranno il Partito democratico (11,7%) e Fratelli d’Italia (11,4%), a conferma del fatto che il M5S non è né di destra, né di sinistra. C’è poi Insieme per il futuro, il movimento formato dal ministro degli Esteri uscente Luigi Di Maio, accreditato di un 10,7%. C’è da dire che questo sondaggio risale a prima che venisse annunciata la nascita di Impegno civico, il partito con l’ape nel logo fondato dall’ex capo politico a 5 Stelle con il centrista Bruno Tabacci. Annuncio che potrebbe aver modificato l’opinione di qualche elettore intenzionato a seguire Di Maio”. Nelle intenzioni di voto non c’è, invece, la Lega. Nel Sannio, dunque, la caccia ai voti del M5s è aperta.