SOCIETA'
Lavoro e laurea: l’84% degli studenti Unisannio impiegato a 5 anni dal titolo magistrale

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Contrastare il calo delle iscrizioni, assicurare al territorio una classe dirigente capace e offrire sbocchi lavorativi adeguati. Sono questi gli obiettivi principali verso i quali si muove il mondo dell’Università in Italia.
Una recente analisi, basata sui dati di Almalaurea, ha messo insieme uno degli aspetti più importante degli atenei: la capacità occupazionale al termine del ciclo di studi. Un dato cruciale, certamente, ma che si incrocia anche con la capacità dei territori di offrire lavoro.
Partendo dalle medie nazionali emerge che il tasso di occupazione con una laurea è dell’83% rispetto al 73% di chi ha solo il diploma. C’è differenza anche tra triennale e magistrale (i due anni di specialistica) con i primi che trovano lavoro al 70.4% ad un anno dalla discussione della tesi ed i secondi, invece, che sono all’88,5% nei cinque anni successivi alla conclusione del percorso di studi.
Per quanto riguarda l’Unisannio, i dati dicono che il 55.9% dei laureati triennali ha trovato un’occupazione dopo un anno. Si sale all’84%, invece, per quanto riguarda la magistrale dopo 5 anni.
C’è da fare, però, anche una ulteriore distinzione: come raccontato in un altro articolo del giugno del 2021, il dato cambia in base al piano di studi. Gli ingegneri sanniti, ad esempio, sono occupati al 98% se consideriamo l’arco temporale a 5 anni dalla seduta di laurea.
La laurea, dunque, è l’ingresso principale verso il mercato del lavoro. E le specializzazioni in settori innovativi e green sono il passepartout del futuro. Per estendere la base di laureati e contrastare il calo delle matricole entrano in gioco le agevolazioni della No Tax Area. Recentemente l’Unisannio ha confermato la fascia di esenzione totale di contribuzione studentesca a 28mila euro. Tutti gli immatricolati, quindi, con un reddito ISEE fino a 28mila euro, saranno totalmente esonerati dal pagamento delle tasse universitarie.