CRONACA
Cambia nome da Pierino a Piero: ‘Disagio per barzellette e film di bassa levatura’

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Chissà cosa ne penserà Alvaro Vitali che in un sabato di oltre 40 anni fa esordiva al cinema con il personaggio più citato nelle barzellette e destinato a diventare una vera e propria maschera italiana.
Da lì nascerà una serie di film che daranno vita ad un genere a sé stante, entrato nella storia della cinematografia nazional-popolare, dalla trama inconsistente e con sketch inframezzati da lazzi ossessivamente pecorecci, dalla inconfondibile risata di Vitali e dal suo tormentone ‘Col fischio o senza?’.
Il primo film ‘Pierino contro tutti’, infatti, fu un successo al botteghino (incassò dieci miliardi di lire), ma fu stroncato dalla critica come era giusto e doveroso fare. Oggi, un po’ anche per ‘colpa’ di Vitali, un 36enne chiede di cambiare il suo nome da Pierino a Piero.
Il motivo? Nel corso degli anni – si legge nell’istanza presentata alla Prefettura di Benevento – gli ha causato ‘disagio’ in quanto ‘il nome Pierino viene associato ad un personaggio protagonista di barzellette e film comici di bassa levatura’. L’istanza è stata così accolta dal prefetto Torlontano dopo che, nel maggio scorso, la Questura aveva spiegato che non sussistono motivi ostativi all’accoglimento della richiesta.
LA PRATICA – Può succede, a volte, che una persona decida di cambiare nome e cognome per i motivi più svariati.
Il nostro ordinamento giuridico prevede la possibilità, per una persona, di cambiare nome e cognome. Questo può accadere per i motivi più disparati: uno scomodo caso d’omonimia, un appellativo ridicolo o che ne sveli l’origine naturale, o altro. Il cambio di nome è disciplinato dal Regolamento per la semplificazione dell’ordinamento dello stato civile (DPR 396 del 3/11/2000), così come modificato dal DPR n.54/2012.
Per cambiare il proprio nome e cognome bisogna rivolgersi alla Prefettura del comune di appartenenza e compilare l’apposito modulo. A questo va apposta una marca da bollo da sedici euro – sono esenti dal pagamento le persone che decidono di cambiare nome perché vergognoso e ridicolo. Il modulo può essere consegnato o personalmente o tramite raccomanda con ricevuta di ritorno. Una volta inoltrata la richiesta, è il Prefetto a decidere se questa è meritevole oppure infondata. Se, infatti, ognuno può presentare la domanda, non tutti hanno però diritto a cambiare il proprio nome e cognome.
Se la richiesta per cambiare nome e cognome (o uno solo di essi) è accettata dal Prefetto, il soggetto può, all’emissione di un decreto del Ministero dell’Interno, procedere all’affissione della domanda nel comune di nascita e di residenza. Questa deve rimanere esposta per trenta giorni consecutivi non solo per consentire a tutti di venire a conoscenza del cambio di nome, ma anche per permettere, a chi ne abbia interesse, di opporsi.