La delibera sulla proroga di un anno del servizio idrico a Gesesa arriverà in consiglio comunale mercoledì prossimo. Lo ha confermato il vice sindaco del capoluogo, Francesco De Pierro, a margine della celebrazione della Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù all’ospedale Fatebenefratelli del Rione Ferrovia. C’è l’ok dei revisori dei conti in attesa della gara per il gestore unico che deve essere bandita dall’Ente Idrico Campano.
La
sensazione è che, comunque, la proroga di un anno non sia
sufficiente per l’individuazione definitiva del gestore unico. Un
tema che, al di là dell’aspetto pratico legato alla distribuzione
della risorsa idrica e alla gestione dei depuratori, tocca anche la
sfera politica con la necessità di trovare la quadra ad una vicenda
non semplice. La nomina del sindaco di Montesarchio, Franco Damiano,
a coordinatore del Distretto Calore Irpino va letta proprio in questo
senso: e cioè la presenza di un rappresentante del Sannio nelle
‘stanze dei bottoni’ serve proprio a fare pressing ed accelerare
i tempi.
Il
primo traguardo è legato ai sub-ambiti: per luglio dovrebbe giungere
la decisione che separa i distretti di Sannio ed Irpinia e permetterà
ai territori di ragionare singolarmente. Questo anche per velocizzare
le procedure e permettere ai gestori di richiedere i fondi del Pnrr
per l’adeguamento delle reti. Come è noto, infatti, i precedenti
progetti di Gesesa non sono stati accettati perché la partecipata
non è, appunto, il gestore unico. La prossima finestra si aprirà ad
ottobre e l’auspicio è che si possa trovare un modo per far accedere
le reti sannite ai fondi europei. Una missione politica, ma non di
facile risoluzione.
Il
futuro, dunque, è una nuova gara d’appalto. Se i progetti sui
sub-ambiti dovessero andare in porto si andrà, secondo
l’ipotesi più accreditata,
verso un bando
per la costituzione di una nuova società mista pubblico-provato. Da
un lato la maggioranza delle azioni con i 78 Comuni sanniti e
dall’altra un’impresa privata. Non sarà sicuramente Gesesa, ma
ovviamente ci proverà Acea – che controlla Gesesa -, ma anche
altri colossi del settore.
Sullo
sfondo restano gli interventi che dovranno riguardare il nostro
territorio e il presidente di Gesesa, Domenico Russo, chiede
attenzione alla politica soprattutto per “trovare le modalità
migliori per non far perdere risorse al Sannio. Un impegno condiviso
da tutti – ha spiegato – perché i fondi del Pnrr sono epocali ed
anche il Piano d’Ambito mette a disposizione
risorse per 2 miliardi che devono essere utilizzate nel migliore dei
modi”.
Con
la potabilizzazione dell’acqua della diga di Campolattaro si apre
anche il tema delle tariffe. L’idea è quella di chiedere una
perequazione per Sannio ed Irpinia che forniranno la risorsa a tutta
la regione, ma i costi per la distribuzione
– a causa della conformazione
dei territori – restano più alti. Un ristoro, inteso come
una tariffa minore sarebbe il primo passo per contribuire alla tutela
di Sannio ed Irpinia.