CULTURA
Dall’impegno politico al fronte letterario: la Società Storica del Sannio compie cent’anni
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Un secolo di battaglie per il nostro territorio, un secolo da presidio storico-letterario, un secolo da centro nevralgico di raccordo tra le province sannite, irpine e molisane.
Celebrato ieri pomeriggio, presso la Rocca dei Rettori, il centenario della Società Storica del Sannio, fondata nell’ormai lontano 1922 da Antonio Iamalio ed Enrico Cocchia, come associazione culturale impegnata soprattuto a favorire la nascita della regione Sannio, argomento tornato recentemente di scottante attualità.
Nonostante il naufragio dell’iniziale proposito politico, causato principalmente dall’avvento del regime fascista, la società continuò a distinguersi per l’impegno sul versante culturale, tramite la pubblicazione di una rivista in grado di raccogliere il meglio della produzione storiografica dell’epoca, trasformandosi in punto di riferimento di matrice letteraria.
A festeggiare la ricorrenza e ripercorrere le tappe principali del cammino dell’associazione è Francesco Morante, presidente dell’Archeoclub di Benevento nonché autore di un libro dal titolo ‘Il Sannio errante. Storia di una regione mai nata’, una delle tematiche principali affrontate nel corso del convegno celebrativo.
‘Celebriamo un centenario di tutto rispetto perché la Società Storica del Sannio è stata per anni l’associazione più attiva e impegnata in merito alla possibile nascita della regione Sannio – le parole del presidente Morante -. L’ipotesi tramontò in primis a causa dell’ingerenza del regime fascista e poi per via della decisione dei padri costituenti di puntare sul Molise. A noi interessa affrontare la questione dal punto di vista storico e non politico – aggiunge – poiché la Società Storica del Sannio è divenuta negli anni anche un notevole presidio culturale per il nostro territorio, lasciandoci un’eredità storiografica-letteraria di inestimabile valore’.
Inevitabile, data la natura degli argomenti affrontati, un passaggio sull’ormai nota questione Molisannio.
‘Si è tornati a discutere animatamente dell’accorpamento regionale, una sorta di araba fenice che torna ciclicamente in auge ogni qualvolta ci si ritrova a fronteggiare una situazione di malessere collettivo, in questo caso dettata dall’emergenza pandemica – sostiene Morante -. A mio avviso, le criticità sanitarie sofferte dal Sannio negli ultimi due anni avrebbero probabilmente avuto un impatto minore se avessimo fatto parte del Molise’.