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CRONACA

Telefono Azzurro, inaugurata in carcere una saletta per accogliere i figli dei detenuti

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Agevolare i rapporti tra i detenuti e i loro figli per rinsaldarne il legame affettivo e sostenere i bambini nella gestione della separazione forzata e dei relativi disagi.

Presentato nel primo pomeriggio, presso la casa circondariale di Benevento, un progetto di collaborazione tra la struttura di Capodimonte e il Cam, Centro di aiuto al minore Telefono Azzurro, nato dall’intento di alleviare le difficoltà familiari insite nella condizione di detenzione, tutelando il legame continuativo e affettivo dei più piccoli con i genitori coscritti.

L’iniziativa, ideata dal direttore del carcere Gianfranco Marcello, prevede l’allestimento di una saletta accogliente nella quale i minori verranno intrattenuti con giochi e letture, oltre ad essere seguiti nella delicata fase pre colloquio da operatori volontari del Cam.

“L’impatto con il carcere è duro per chiunque, figuratevi per un bambino che si ritrova traumatizzato da una situazione delicata in cui è coinvolto suo malgrado – le parole del direttore Marcello -. Inoltre, si tenga a mente che non è semplice organizzare i colloqui e questo comporta spesso una lunga e snervante attesa. Allestendo la saletta, dunque, da un lato permettiamo ai minori di superare l’impatto con lo scenario carcerario, e dall’altro li aiutiamo a trascorrere il tempo in un ambiente protetto, accogliente e giocoso”.

Per il momento sono previsti appuntamenti settimanali, ogni mercoledì dalle 9 alle 12, differenziati in base alle fasce d’età dei bambini accolti, per l’intero anno, anche se l’intenzione sembrerebbe quella di estendere la durata del progetto, una volta conclusa con successo la fase sperimentale.

“Inizieremo con un incontro a settimana per un anno – spiega Marcello – ma, con l’aiuto degli operatori del Cam, vorremmo aumentare il numero di appuntamenti e prorogare l’iniziativa, in modo tale da coinvolgere le famiglie di tutti i detenuti”.

A fare da eco al direttore, ribadendo l’importanza dell’iniziativa, è la responsabile del Cam Carla Miele. “Per noi è fondamentale che i bambini capiscano che i loro genitori li amino sempre – il suo commento al progetto – e che siano messi in condizione di esternare le proprie emozioni. E’ necessario aiutarli perché purtroppo non tutti riescono ad accettare la separazione forzata dalla famiglia”.

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