CRONACA
Macellazione clandestina e ricettazione di medicinali veterinari: sequestrati macello e aziende zootecniche nel Sannio

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Sequestrati un macello, tre aziende zootecniche e una macelleria ubicati nei Comuni di San Giorgio la Molara, Circello e Calvi. Sono i provvedimenti emessi dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura della Repubblica, con lo scopo di sottrarre la disponibilità dei beni ai titolari delle attività, indagati – a vario titolo – di diversi reati, tra cui macellazione clandestina, ricettazione di specialità medicinali veterinarie e falsificazione dei modelli di movimentazione degli animali. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Benevento e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Salerno, collaborati dalle Stazioni CC Forestali della Provincia di Benevento
Il provvedimento è scaturito da un’attività avviata nel 2019 dal Gruppo Forestale di Benevento e San Marco dei Cavoti e da riscontri investigativi emersi a seguito di verifiche igienico-sanitarie svolte dai militari del N.A.S. di Salerno. In particolare le indagini hanno consentito di raccogliere elementi in ordine alla macellazione clandestina di diversi capi di bestiame – prevalentemente ovini, ma anche di specie suina – che avveniva in luoghi diversi dagli stabilimenti riconosciuti e, talvolta, nelle stesse aziende zootecniche, sottoponendo gli animali a inutili sofferenze durante le procedure di abbattimento; inoltre alcuni capi ovini adulti erano non tracciabili in quanto privi di marche auricolari e dei boli endoruminali; mentre presso una delle aziende erano detenute specialità medicinali in assenza della prescrizione veterinaria.
Inoltre, durante altri controlli precedenti erano state sequestrate carcasse di animali prive di dati identificativi in quanto sprovviste di indicazioni in grado di dimostrarne la legittima provenienza e della documentazione della tracciabilità dei capi originari; in altre occasioni erano stati riscontrati la presenza di capi ovini macellati privi di bolo identificativo e venivano poste in vendita in altre occasioni carni considerate non genuine in quanto mancanti di indicazioni sulla tracciabilità, lavorazione e trasformazione.
I capi di bestiame rinvenuti durante l’esecuzione del provvedimento e i restanti beni – del valore complessivo stimato in oltre due milioni di euro – sono stati sequestrati e affidati ad un amministratore giudiziario.