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Incidenti stradali e danni ai terreni: il Comune di Apice affida studio per risolvere il problema dei cinghiali

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Sarà l’ornitologo e naturalista locale Antonio Porcelli ad occuparsi dello studio sulla diffusione del cinghiale sul territorio di Apice. Ad affidargli l’incarico, per una spesa di 1500 euro, è stata l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pepe. L’esperto di aspetti faunistici si occuperà anche di individuare le aree maggiormente coinvolte e la stima della distribuzione, nel prossimo futuro, sulla base dell’attuazione dei piani di abbattimento attualmente vigenti.
La presenza della specie ha purtroppo superato il livello massimo di sostenibilità, sollevando lamentele e creando allarme: il fenomeno ha assunto i connotati di calamità, soprattutto per il senso di impotenza dei proprietari dei fondi nel mantenere le rendite dei propri terreni agricoli, per i danni cagionati alle praterie.
Secondo quanto riferisce l’Ente, la decisione di una ricerca in merito era arrivata a seguito di segnalazioni circa la presenza incontrollata degli animali: la proliferazione rappresenta ormai una vera e propria emergenza che non solo penalizza fortemente le imprese agricole, con produzioni che vengono irrimediabilmente danneggiate e con un correlato pregiudizio economico subìto che viene – il più delle volte – o non riconosciuto o ristorato con indennizzi insufficienti.
Non solo: i cinghiali sono un pericolo per la circolazione stradale tanto da essere considerati un problema per l’incolumità pubblica. In più, possono essere vettori di malattie, danneggiare la piccola fauna e il patrimonio agro-forestale. Proprio i danni da fauna selvatica, secondo le statistiche nazionali, sono aumentati in maniera esponenziale ed ammontano a svariati milioni di euro: il trend è confermato anche in Campania, che ha registrato per il 2019 un raddoppio rispetto all’anno precedente del numero di richieste per danni da cinghiale sulle attività agricole e un aumento dei sinistri stradali con un incremento del 174% nel 2019 rispetto al 2016.
Il numero dei capi presenti, che spesso si muovono in branco – conclude il Comune -, ha ormai raggiunto dei livelli insostenibili tali da determinare una vera e propria emergenza territoriale; le comunità locali, anche con la collaborazione di associazioni di categoria, hanno espresso la loro preoccupazione organizzando manifestazioni volte a sensibilizzare gli Enti preposti al controllo. L’attività agricola costituisce un fattore economico determinante, soprattutto per le aree interne, e va salvaguardato perché, oltre ad essere fonte di lavoro per numerose famiglie, costituisce una risorsa fondamentale ed insostituibile per la manutenzione, la cura del territorio e del paesaggio rurale.