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Sindacati

Vertenza DEMA-CAM, la Fiom Cgil: ‘Scongiurati i 56 licenziamenti’

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“Dentro la complessa vicenda della pandemia da Covid-19, che attraversa e condiziona, la vita socio-economica del nostro Paese, scivola velocemente sul piano inclinato che si è determinato la questione del lavoro e dei diritti collettivi.

Mentre si apre una discussione molto interessante, sul supporto degli strumenti digitali e sulle nuove forme organizzative del lavoro, delle funzioni e delle mansioni – scrive la Fiom Cgil Benevento – corriamo tutti il rischio di perdere di vista, le enormi vertenze territoriali nate in epoca pre – pandemica e che oggi amplificano gli effetti sociali e le potenziali conseguenze.

Vertenze determinate da una crisi del sistema industriale, o meglio di un sistema fondato sulla totale assenza di politiche industriali e funzioni complesse dei singoli territori.

In questo scenario, muoviamo l’iniziativa politica della FIOM di Benevento, con un occhio alla vicenda nazionale, ma con i piedi piantati saldamente dentro le questioni territoriali aperte, per garantire uno sbocco proficuo del quadro normativo corrente a difesa e garanzia dei lavoratori, e delle enormi possibilità economiche generate dal PNRR perché le risorse che arrivano dall’Europa devono delineare un futuro senza precarietà per le giovani generazioni.

Questa -continua la sigla – è la vera emergenza democratica di cui intendiamo occuparci, favorendo un dialogo tra istituzioni, imprese e lavoratori, per una strategia territoriale nella quale si programma, si investe e distribuisce nuova ricchezza, coltivando un necessario conflitto culturale, per ribaltare il paradigma delle decisioni, rimettendo al centro le persone, senza delegare le scelte sul futuro, riconoscendo cittadini da premiare e tutelare per il lavoro che fanno, e non una logica che crea una contrapposizione tra profitto e sicurezza di lavoratori e lavoratrici.

Proprio dentro questo ragionamento largo e necessario, che mette dentro conflitto e garanzia dei lavoratori, proposta e prospettiva, abbiamo condotto una significativa concertazione per evitare il licenziamento di 56 lavoratori/lavoratrici in forza alla CAM di Paolisi.

Sempre alta è stata la guardia delle forze sindacali, che in maniera coordinata ed unitaria anche quando sembrava non potesse esserci un punto di incontro e sintesi, il lavoro della FIOM di Benevento, nella sua totale autonomia è stato sempre quello di dialogare con l’azienda per trovare un terreno comune dove si potessero incontrare gli interessi generali dell’impresa, e quelli collettivi ed individuali dei singoli lavoratori.

Mesi di discussione faticosa, che hanno visto la sofferenza della azienda, dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolti in un processo industriale di produzione ed assemblaggio di componenti in fibra di carbonio in ambito aereonautico, fino alla perdita delle nuove commesse, alla riduzione del 70% di quelle programmate, ed al possibile licenziamento di 56 lavoratori.

Necessario quindi, è stato il rapporto tra forze sindacali ed impresa, per provare ad immaginare una diversa strategia aziendale, nuove relazioni per nuovi approdi produttivi, ed un lavoro rigoroso di filtro e collante con le istituzioni locali, regionali e nazionali svolto in autonomia dalle forze sindacali e nello specifico dalla FIOM, per cercare dentro gli strumenti normativi attuali la possibilità di evitare i licenziamenti previsti.

Proprio questo proficuo lavoro di concertazione continua con il management DEMA gruppo di cui la CAM fa parte è stato fondamentale nell’ottenere per tutta la forza lavoro presente in CAM l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria in deroga, prevista nell’ultimo decreto governativo in tema di ammortizzatori sociali e scongiurare quindi i paventati licenziamenti con : la chiusura della procedura di mobilità in piedi dal 2020, l’anticipazione da parte dell’azienda del trattamento di integrazione salariale, la maturazione del rateo mensile di ferie e tredicesima, garantendo un percorso formativo per i lavoratori teso a far acquisire loro nuove competenze per affrontare con una maggiore preparazione il difficile e sempre in evoluzione settore dei materiali compositi, non solo in ambito aerospaziale, ma anche in quello dell’ automotive e della produzione di strutture per il mercato della “green economy”.

In questo momento di estrema difficoltà dei settori industriali -conclude la Fiom – possiamo considerare tutto ciò un traguardo positivo, che proietta la CAM ed i suoi lavoratori e lavoratrici verso un futuro meno incerto”.

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