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Signoriello (Movimento Animalista) ‘fa le pulci’ a tutti: ‘Sostegno a Mastella. Con lui cambio di passo rispetto al Pd’

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“Il primo turno delle amministrative si è chiuso con una non vittoria di Mastella – eh no, non ha vinto chi vanta trionfo pur avendo preso 1/3 delle preferenze dell’attuale sindaco – che per una legge discutibile, attribuisce esito positivo solo in caso del raggiungimento del 50% +1, pur essendoci stato un forte distacco tra i due principali candidati, con Mastella che si ferma al 49,33 e Perifano al 32.34, un distacco di quasi 17 punti, ripeto legge discutibile ma come tale va rispettata. Già questo dovrebbe bastare per far abbassare i toni agli avversari del sindaco uscente che avrebbero dovuto riconoscere la sconfitta e non cantare vittoria come se avessero trionfato”. A scriverlo in una nota è Vincenzo Signoriello, esponente del Movimento Animalista di Benevento.

“La candidata di cdx, De Stasio, già l’8 settembre paventava una coalizione anti Mastella in caso di ballottaggio salvo poi fare marcia indietro recentemente, forse su richiamo di qualcuno e rimarcare il fatto che gli “inciuci” non cono cosa sua; strano perché all’arrivo di Salvini, vista la piazza vuota, la candidata asseriva che la presenza scarna era dovuta al fatto che i beneventani avessero paura di farsi vedere al comizio per eventuali ripercussioni da parte di Mastella, come se vivessimo in una sorta di dittatura il cui despota scheda chiunque non la pensi come lui punendolo nel modo più severo possibile. Insomma, ci si inventa di tutto pur di non dire la verità”.

“Il candidato del Pd, Perifano, battaglievole fin da subito, l’ho visto aggirarsi su tutto il territorio cittadino di Benevento, incontrando cittadini e comitati e prendendo atto dei problemi, come se fosse la prima voltaad aver messo piede in città. La reputo una presa in giro: per la città, con le persone, enti, etc, ci si parla e ci si confronta durante i 5 anni in cui è in carica l’avversario e non negli ultimi mesi, quando siamo ormai prossimi alle elezioni e ci si può attaccare alla “qualunque” per denigrare il “concorrente” e trarne vantaggio, magari sfruttando l’esasperazione delle persone e proponendo soluzioni fantasiose come l’assessorato di quartiere; quello non è fare politica ma è fare sciacallaggio, se fosse intervenuto prima, ripeto durante il quinquennio e non poco prima delle elezioni, forse avrebbe potuto risolvere molti problemi e guadagnare credibilità, arrivando persino a guadagnarsi il ballottaggio per merito e non di certo per fortuna”.

E aggiunge: “Parlando di cose concrete, nei comunicati e nei modi di fare del candidato del csx Perifano più che l’attenzione verso Benevento, è traspirata sete di potere, di voler eliminare a tutti i costi Mastella, e lo si è capito da come la sua campagna fosse degenerata nell’immediato con comunicati al vetriolo prontamente rispediti al mittente dall’interessato; una caduta verso il basso dei contenuti ed un inasprimento fino all’inverosimile dell’odio verso il sindaco uscente delegando il bene comune a discapito dell’offesa. E questo ricorda il tipico atteggiamento del vecchio PD che sembrava fosse sparito con l’uscita di Pepe e Del Basso dalla vita politica attiva, un passato che bene non ha fatto alla città ed anzi, guardando indietro, vengono i brividi al solo pensare a cosa si possa andare incontro tuffandosi a capofitto in una giunta che farebbe resuscitare – chiedo scusa per il gioco di parole – i trapassati del recente passato politico sannita.

A fare da sponda a Perifano, infine, troviamo Moretti, “nuova” entrata nella politica che come il candidato del csx pare abbia abbandonato l’obiettivo principale ovvero il fare comune a discapito della campagna d’odio verso Mastella, cosa assai strana visto e considerato la sua posizione in società ma come diceva qualcuno, il potere fa gola a tutti ed anche il più pio degli uomini, può cedere al richiamo. In ultimo, si è aggiunta la compagine del Movimento 5 Stelle che, a differenza della sindaca uscente di Roma, Virginia Raggi, ritengono forse che i loro elettori siano capi di bestiame da spostare nel recinto di questo o di quel candidato, ma le coalizioni fatte con chiunque non hanno proprio giovato al movimento dell’antipolitica ed anzi, sono finiti peggio di coloro che tanto criticavano.

Non voglio nominare gli altri – continua nella nota – che hanno deciso di unirsi in questa “orgia” politica per abbattere Mastella che, giustamente, per tutelarsi, ha dovuto creare un mega listone ma voglio far semplicemente notare una cosa: tenete ben presente che le molteplici alleanze interne per puntare alla vittoria possono portare a continui squilibri interni difficili da controllare, con i partecipanti pronti a richiedere una giusta “ricompensa” per il proprio appoggio, ricompensa che potrebbe non andare bene ad altri e creare divisioni interne che non porterebbero ad un governo stabile della città, cosa che non piace agli investitori che sono arrivati e che arriveranno a breve come già noto a tutti. E su questo punto il sindaco uscente si è dimostrato abile nel gestire una crisi facendo pulizia di chi aveva dimenticato di essere al servizio della comunità e non dell’interesse personale senza neanche l’ombra di un eventuale commissariamento.

Ed ora parliamo del sindaco uscente, Mastella. Si è trovato a gestire, come tutti i sindaci d’Italia, un evento senza precedenti come la pandemia, gestita a quanto pare visto i dati incoraggianti che arrivano da più parti, certo anch’io sono stato critico in alcune sue scelte ma col senno di poi, ho riconosciuto il valore delle sue azioni. Ha dovuto affrontare 3 cambi di governo che hanno portato, ogni volta, a stravolgimenti di piani finanziari ed economici destinati agli enti periferici dello Stato, tradotto: alcune opere già finanziate, saranno operative a breve in ragione ed in virtù dei cambi di esecutivo. E proprio sulle opere pubbliche, alcune davvero discutibili, va dato atto di una cosa: hanno avuto una fine ed un inizio, cosa che non avveniva in passato.

Esempi: ponte Tibaldi, realizzato in tempi breve se rapportato alla realtà generale del Paese; per il PD invece, basta guardare cosa venne fuori quando arrivarono i fondi europei, tanto vantati dall’amministrazione Pepe, con i lavori che dovevano essere terminati nel 2011 ma consegnati di fretta e furia poco prima delle elezioni del 2016 per tentare dar prova di una sorta di efficienza, parlo della Spina Verde, del Parco Cellarulo, Colonia elioterapica. Certo, non si può dire che non sia privo di difetti ed anzi più volte ho avuto discussioni accese con Mastella ma anche qui, devo dargli atto del fatto che comunque mi ha ricevuto, mi ha ascoltato e dove possibile e cioè sempre, abbiamo trovato delle soluzioni comuni, attenzioni mai per faccende personali ma per problematiche che molti cittadini mi hanno segnalato.

E come ha ricevuto me, ha ricevuto ed ascoltato tutti coloro i quali hanno chiesto udienza e hanno evidenziato problematiche: dal singolo cittadino passando al movimento politico ed associazioni e finendo agli imprenditori, piccoli, medi e grandi. Insomma, a differenza del passato targato PD in cui la stanza del sindaco era destinato a pochi eletti, paradossalmente con un ex democristiano è divenuta la casa del Popolo. E queste come tante altre cose sono state notate anche da investitori che sono tornati finalmente ad investire nel Sannio.

Sinceramente, opinione del tutto personale, sia ben chiaro, tornare al vecchio PD pur con personaggi nuovi – conclude Signoriello – vuol dire fare un significativo passo indietro con tutte le conseguenze del caso ragion per cui, come cittadino e non come rappresentante di un movimento politico, di uno che ha fatto la scelta inversa ovvero di tornare a Benevento nel 2012 e da semplice osservatore esterno ed imparziale ha visto il cambio di passo da PD a Mastella, non ho dubbi su chi votare per continuare in quel progetto di rinascita e sviluppo della città e del Sannio: Clemente Mastella”.

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