Anfiteatro a San Salvatore Telesino, Abitabile attacca l’amministrazione

“Il grado di decadimento in cui è precipitato San Salvatore Telesino è testimoniato anche dal livore e dal rancore con cui il sindaco si confronta con i consiglieri di minoranza, un linguaggio che ormai offende la carica che ricopre. Un Sindaco non deve assolutamente rivolgersi ad un cittadino, men che meno ad un consigliere, apostrofandolo come totalmente incompetente ed ignorante. Anche perché è ormai appurato che è il Sindaco a manifestare un’enorme inadeguatezza circa il territorio, le dinamiche locali e le esigenze cittadine”. Così in una nota il consigliere comunale di opposizione di San Salvatore Telesino, Alfonso Abitabile.

“Si disinteressa di tutto e tutti – attacca -, aiutato dalla cementificata e cristallina certezza che i residui consiglieri di maggioranza che lo contornano, altrettanto assenti ed estraniati, non possono operare la scelta più giusta: rispedirlo a casa ed evitare che possa fare ulteriori danni. Piuttosto pensi a come ha ridotto il nostro paese, adesso gli toglie pure l’anfiteatro… ma evidentemente questo è lo stile. Il sottoscritto consigliere, a differenza del tricolore, studia gli atti amministrativi. Ritengo che il Sindaco Romano debba optare per il silenzio, quello da lui tanto sperato allorquando gli si sollevano criticità e dubbi, perché quando si espone lo fa in maniera scomposta, senza logica né criterio, in preda ad impulsi strani, laddove sostiene che l’Anfiteatro non è di proprietà né nella disponibilità del Comune piuttosto della Soprintendenza. È inconcepibile ed inaccettabile che un sindaco, davanti ad un patrimonio storico ed archeologico di questa portata, se ne lavi le mani, voltando la faccia da un’altra parte. Perché se è vero che è la Soprintendenza a disporne, è altrettanto vero che l’Anfiteatro è il territorio, rappresenta la memoria storica della nostra società, di un luogo e di una civiltà, e un Sindaco non può ignorare tutti questi valori né lavarsene le mani, declinando ogni responsabilità. 

Al sottoscritto – prosegue Abitabile -, in qualità di consigliere comunale, non interessa catastalmente a chi è intestato il nostro anfiteatro. Quello che so è che è il nostro anfiteatro, un nostro importante bene culturale da custodire e valorizzare, e non voglio stare a guardare mentre viene distrutto dalla vegetazione e dall’incuria, non voglio aspettare che la Soprintendenza si ricordi di noi. Se il paese è sporco è colpa della gente che è incivile; se l’anfiteatro è in quelle condizioni è colpa della Soprintendenza; se il Comune è pieno di debiti è colpa delle precedenti amministrazioni.  È sempre colpa di qualcun’altro. Sindaco ma perché la paghiamo? Inoltre, non deve peccare di presunzione ed incoerenza. Se il sito archeologico è di proprietà della Soprintendenza, non può permettersi di strumentalizzarlo nella propaganda elettorale.

Ha venduto per “storica e senza precedenti” la notizia per cui avrebbe disposto dei percettori RdC per la manutenzione e pulizia dell’anfiteatro – attacca Abitabile -. Niente di più falso! I percettori lì non ci sono andati e mai ci andranno. Il sottoscritto consigliere studia e si impegna seriamente e non si permette di denigrare e screditare il territorio, men che meno l’Abbazia. Dell’abbazia ho solo denunciato un palese ed evidente stato di abbandono di un sito di pregio, prerogativa che rientra ampiamente nei poteri e nelle attività consiliari. Sindaco se legge le carte del suo ufficio vedrà che vero l’area dell’anfiteatro è catastalmente intestata alla Soprintendenza ma è altrettanto vero che gli appalti dei lavori li ha fatti il Comune. Sig. sindaco lei e la sua assessora Vaccarella ci dite gli ultimi lavori appaltati se sono finiti? I lavori prevedevano o no anche la recinzione dell’area dell’anfiteatro? Che fine hanno fatto i soldi dell’ultimo appalto? Ci racconta degli appalti dei lavori fatti nell’anfiteatro! Ricordo ancora al sindaco che “fare” significa anche scrivere. Io consigliere di minoranza mi interesso del territorio, chiedo informazioni, propongo interrogazioni e interpellanze, rinuncio ad indennità. Ma come può, un Sindaco, definire l’attività di un consigliere come insignificante ed improduttiva? Le mie interrogazioni, mozioni ed osservazioni non sono state mai pretestuose ed inefficaci perché corredate sempre da validi argomenti, fatti e prove, e quindi indiscutibili. Indiscutibili al punto che il sindaco non si confronta col sottoscritto con argomenti seri, dialogando con onestà e sincerità”.