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Le politiche di welfare del ‘Sale della Terra’ al Meeting di Rimini

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La cover story è quella della famiglia siriana che, di recente, ha comprato casa in uno dei quaranta Piccoli Comuni Welcome italiani dell’omonima Rete che oggi è famosa, in Italia e anche in molti paesi esteri, per “il metodo Welcome” che è oggetto di studio e di replicazione nei diversi territori.

Fragilità e lavoro, recupero di terre abbandonate e di genius loci a rischio estinzione, accoglienza delle diversità e rispetto dell’ambiente, cura delle relazioni di comunità come base di qualunque percorso di innovazione.

Un paradigma, un metodo, appunto. Attuabile, verificabile e replicabile in qualunque territorio, soprattutto delle aree interne italiane, in cui le piccole comunità, quelle che sono sotto i cinquemila abitanti e che però sono il 70 per cento dei Comuni italiani, rappresentano il tessuto sul quale ricucire più facilmente la coesione sociale andata a brandelli in Italia negli ultimi venti anni.

Ecco perché “Sale della Terra” è stata scelta per il Meeting. Perché insieme ad altre cinque realtà italiane rappresenta quel “coraggio di dire io” che può trasformarci da persone “arrese” in “costruttori di futuro”, come dice il titolo del Meeting2021, che racconta storie in cui il lavoro abbraccia la fragilità e produce reddito, dignità e bellezza. Imprese private, realtà del mondo non profit, amministrazioni locali presentano esperienze di rinascita umana e professionale di persone in situazioni di particolare difficoltà: disabili, ex detenuti e persone in misura alternativa, migranti, donne vittime di violenza, persone da tempo in cerca di occupazione, giovani Neet.

La fragilità è parte integrante dell’esperienza umana. Ma perché non diventi un ostacolo insormontabile, sono necessarie due cose: guardarla in faccia, affrontarla e incontrare qualcuno che aiuti a darle significato e a convivere con essa.

Forse è per questo che Angelo Moretti, il Presidente della Rete “Sale della Terra” che oggi dà lavoro a trecento persone, è stato invitato nell’Arena del Meeting: trenta minuti serrati di dialogo e domande stringenti guidati da Riccardo Bonacina, giornalista fondatore di Vita.

Seduto nell’Arena affollatissima, Moretti ha ricordato l’Afghanistan, paese dal quale proviene Waheed, uno dei suoi collaboratori, al quale va l’applauso più forte di tutti i trenta minuti.

Le domande di Bonacina vanno oltre e cercano di conoscere il pubblico e il privato di questa straordinaria strada sterrata che “Sale della Terra” ha camminato – qualche volta anche senza scarpe – dal 2016 fino ad oggi.

Ricorda i momenti fondativi, Moretti, ma anche le ansie di quando hanno chiuso un centro per persone disabili e le lotte per riaprirlo. Bonacina stuzzica e Moretti racconta anche il suo privato: la storia personale di una famiglia «larga e abbondante», il suo percorso di volontariato, il suo recente impegno diretto in politica verso le amministrative di ottobre a Benevento perché «Il Terzo settore – dice – deve prendersi in prima persona la responsabilità di governare: ne ha le competenze, la cultura organizzativa, la sensibilità sociale e l’esperienza concreta».

Riccardo Bonacina ricorda al pubblico che più in là rispetto all’Arena, nel padiglione C3, è presente anche tutta l’Economia civile di “Sale della Terra”: l’artigianato inclusivo con la sua produzione tessile che ormai è un cult del settore, l’agricoltura coesiva con i suoi tutti i suoi trasformati: dall’olio alla pasta, dai pomodori alle farine, dai vini pregiati ai prodotti da forno. Tutto rigorosamente seminato e coltivato nelle “terre del welcome”.

Ma la vera “cifra” produttiva di “Sale della Terra” è la coesione sociale, dice Moretti sul trentesimo minuto del panel, sottolineando che «La prima opera pubblica è quella di creare, in una comunità, la coesione sociale che deve essere come il sale che quando è in dose giusta, non si “sente”».

Alla fine del panel, l’incontro tra Angelo Moretti e Giorgio Vittadini, Presidente di “Fondazione per la Sussidiarietà” e tra gli animatori del Meeting.

Tra i due, c’è stata subito intesa sulla necessità di un protagonismo sociale capace di costruzione di nuova imprenditoria e socialità e si prevede, nel mese di settembre e a Milano, un incontro di approfondimento sui temi del “nuovo welfare”.

Dopo che Moretti gliel’ha presentata e illustrata, Giorgio Vittadini ha espresso l’adesione della “Fondazione per la Sussidiarietà” alla Rete nazionale “Per un Nuovo Welfare”, promossa da Angelo Moretti e Angelo Righetti, che oggi conta oltre cento soggetti aderenti in tutta Italia.

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