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POLITICA

Manifestazione cinghiali, il Movimento Animalista: “Da Coldiretti nessuna soluzione”

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“Questa mattina si è tenuta la manifestazione promossa da Coldiretti contro “l’invasione dei cinghiali” e nel comunicato, si legge in generale che gli animali selvatici sono autori di incidenti stradali con morti e feriti ed arrivano a minacciare l’incolumità delle persone e la sicurezza pubblica, praticamente la fauna selvatica è responsabile dei problemi della pubblica sicurezza, d’altronde ogni giorno chi non legge di notizie di daini che rapinano appartamenti, di cervi che scaricano rifiuti tossici nei boschi, di lupi sicari della camorra, di lontre che scaricano nei fiumi i peggiori liquami e vogliamo parlare dei volatili che con il loro sbattere d’ali rubano tutto il vento?”. Così in una nota Vincenzo Signoriello del Movimento Animalista di Benevento in merito alla manifestazione di Coldiretti.

“Lo so, fa ridere – spiega – ma d’altronde ci si adegua ai vari comunicati inviati e che individuano nella fauna selvatica (generalizzare è meglio, vero Coldiretti?) tutti i problemi della nostra odierna società. Apprezzabile l’impegno peccato che non ci sia mai stato tanto livore e tanto astio contro temi più importanti e che davvero minacciano l’agricoltura del Bel Paese che negli anni si è vista costretta a rincorrere una concorrenza estera sleale e che assieme a norme comunitarie assurde, hanno danneggiato non poco il settore costringendo molte aziende, anche storiche, alla chiusura; non ho mai visto una costante e duratura lotta contro i vari pesticidi, prodotti che non di rado risultano dannosi per la salute del consumatore finale ma a cui purtroppo i nostri agricoltori devono ricorrere per fare fronte alle esigenza di un mercato del tutto squilibrato e votato elusivamente al profitto ed alla quantità, danneggiando l’agricoltura nostrana che era sinonimo di affidabilità e qualità. Ci sarebbe tanto da scrivere ma torniamo per un attimo al problema dei cinghiali ed analizziamo in modo razionale cosa ha portato al loro sovrappopolamento.

Cominciamo con gli incendi boschivi ed i pascoli abusivi – attacca Signoriello -, eventi che hanno spesso una certa connessione visto che ad appiccare i roghi talvolta è chi ha bisogno di sempre più spazio per i pascoli ed a proposito di quest’ultimi, non di rado capita di incontrarli in aree protette, in piena zona di riserva integrale e sapete quale è il risultato finale? Gli animali selvatici privati del loro habitat in cui trovare riparo perché distrutto dai roghi, e cibo, “rubato” da bovini ed ovini che radono a zero il sottobosco, sono costretti a spostarsi verso i centri abitati per sopravvivenza e trovare ciò che l’uomo gli ha tolto in Natura. Altro problema che pare sia sfuggito, le fattrici; non molto tempo fa era difficile imbattersi in animali selvatici come gli ungulati ma da quando è stato dato carta bianca ad alcuni soggetti non proprio ligi alle regole, di detenere le fattrici per il “ripopolamento”, il numero si è moltiplicato in modo esponenziale. Il perché? Non sono rispettati i limiti di legge per la riproduzione e vengono immessi sul territorio un numero cospicuo di animali. Aggiungiamo anche il taglio abusivo di legna che distrugge interi ettari di bosco ogni anno privando  la fauna della sua alimentazione ed interrompendo, di fatto, un ciclo perfetto come la catena alimentare, quindi, ragionando, il problema è l’animale selvatico o l’uomo che contribuisce in maniera così netta alla devastazione di Madre Natura

Capitolo sicurezza: sempre Coldiretti – attacca il Movimento Animalista -addita agli animali selvatici un numero imprecisato di incidenti mortali facendo credere che la stragrande maggioranza dei sinistri con decessi siano dovuti alla fauna, cosa del tutto falsa visto che gli eventi in cui sono coinvolti gli animali sono di gran lunga inferiori  di quelli che coinvolgono gli automobilisti che guidano ubriachi, sotto effetto di sostanze stupefacenti, con il telefono perennemente in mano e che non rispettano precedenze e limiti; a tal proposito , gli incidenti con animali avvengono quasi sempre di notte e su strade non principali, come statali e provinciali dove molti “piloti”, complice anche lo scarso traffico presente nelle ore notturne, percorrono il nastro d’asfalto a velocità ben oltre il consentito sia dal buon senso che dal CdS e quindi è normale che si creino situazioni di pericolo in caso di invasione di animale sia domestico che selvatico. Per logica e tenendo presente il famoso adagio che recita “non è l’animale ad attraversare la strada ma l’auto ad attraversare il bosco”, siamo proprio sicuri che sia solo colpa esclusiva della fauna?

E sempre a proposito di sicurezza – scrive ancora Signoriello -, Coldiretti esultava alla notizia che i proprietari dei terreni potessero difendere i propri fondi contro la fauna selvatica anche con armi da fuoco; bene, visto che i suddetti appezzamenti confinano quasi sempre con strade, nel caso in cui un passante venisse ferito o peggio ucciso da un proiettile che ha mancato l’animale? Su chi ricadrebbe la responsabilità? E se fosse abbattuta fauna protetta dalla 157/92 verso cui Coldiretti, Lega e PD, sembrano nutrire un profondo odio tanto da richiedere continuamente modifiche con la scusa dell’abbattimento selettivo? Le soluzioni ai problemi ci sono, sono meno rischiose, più intelligenti e consone  come incentivare l’uso di recinzioni con dissuasori che potrebbero essere totalmente a carico dello Stato, c’è poi la distrazione degli animali, la tutela dei loro habitat, una revisione sulla detenzioni di fattrici, etc, ma per Coldiretti meglio fare “caciara” che portare soluzioni. Volete un esempio? Perché non ha manifestato sotto le sedi dell’A.T.C.? In Coldiretti sanno  che ci sono richieste di indennizzo ferme da anni e che non vengono evase dagli uffici competenti? Non potrebbe essere quella una prima soluzione reale e concreta, risarcire gli allevatori/agricoltori dei danni subiti con quanto dovuto da parte degli uffici regionali?

Insomma – conclude il Movimento Animalista -, come sempre e come ogni anno, Coldiretti si presenta sempre con la solita carnevalata, non portando soluzioni ma solo ulteriori problemi, pare che questo sia destino comune anche ad alcune sigle sindacali che festeggiano per la cassa integrazione al posto del licenziamento, che  è come dire ad un condannato: abbiamo ottenuto un risultato eclatante, non ti fucilano domani ma ti impiccano fra 5 settimane, sii felice…”.

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