“Pare che il Sindaco di San Bartolomeo in Galdo, Agostinelli, voglia querelare il gruppo PD alla Provincia di Benevento. Sarebbe una sua legittima scelta. Proceda.
Dimostreremo, documenti alla mano, – spiega il gruppo consiliare Pd alla Rocca con il capogruppo Giuseppe Antonio Ruggiero – come le sue affermazioni siano quanto di più lontano dalla realtà si possa immaginare.
Il gruppo del Partito Democratico ha posto dei seri e circostanziati interrogativi
adempiendo al proprio mandato istituzionale. Agostinelli, quale amministratore
unico di Samte e Sindaco di un importante comune, dovrebbe riscontarle nel
rispetto delle stesse istituzioni e dei cittadini del Sannio, evitando di
buttarla in caciara.
Andiamo per ordine. Prima del suo arrivo alla Samte, la società provinciale dei rifiuti aveva avviato un’indagine di mercato, mediante avviso pubblico, finalizzata all’acquisizione di «manifestazione di interesse» per partecipare alla procedura negoziata per i lavori di regimentazione delle acque superficiali e ripristino dei sotto-servizi esistenti presso la discarica di Sant’Arcangelo a Trimonte per un importo di euro 368.014,28.
In data 22 marzo veniva effettuato il sorteggio
per scegliere le aziende da invitare fra
le ben 68 che avevano aderito alla manifestazione pubblica.
In data 26 aprile 2010, il Presidente Di Maria nominava Amministratore Unico di Samte il Sindaco di San Bartolomeo in Galdo, Carmine Agostinelli, che fra i primi atti prodotti revocava, in data 25 giugno 2019, senza motivazione alcuna, la procedura già avviata per sostituirla con una che prevedesse la c.d. «offerta migliorativa». A quest’ultima procedura, diversamente dalla precedente, aderivano solo cinque imprese. Aggiudicataria e vincente risultava una ditta di San Bartolomeo in Galdo.
Trattasi di mera casualità. Il dato oggettivo – prosegue la nota – è che la nuova procedura ristretta, avviata dopo la revoca di quella precedente, produca come aggiudicataria un’impresa del paese dell’Amministratore Unico di Samte.
Procedura, la seconda, per di più avviata senza copertura finanziaria. Basterebbe,
infatti, che Agostinelli prendesse nota della delibera di Consiglio Provinciale
n. 66 del 31 dicembre 2019 con cui il Presidente Di Maria proponeva al
Consiglio Provinciale, che la respinse, l’autorizzazione all’utilizzo di una
parte dell’avanzo per coprire una procedura già aggiudicata il 22 novembre
2019.
In quella sede, uno dei maggiori sostenitori dell’assenza di una copertura
finanziaria, era il consigliere provinciale Domenico Parisi, oggi responsabile
provinciale di Noi Campani, partito a cui aderisce anche il neo viandante Agostinelli.
Sulla questione della liquidazione di Samte, Agostinelli dimentica che,
dalla chiusura del concordato in continuità, dopo appena un anno e mezzo,
l’incendio dello STIR di Casalduni causò lo stop delle attività e, di
conseguenza, delle entrate ad esse connesse.
L’attività di Samte, negli ultimi due anni, si è invece unicamente
esplicitata nell’invio ai Comuni dei costi di gestione dei siti postmortem senza offrire ai cittadini
del Sannio alcun servizio. Ne deriva che la gestione in questione non poteva
generare disavanzo in assenza di servizi erogati.
Peraltro, se un’azienda rimette il proprio bilancio in pareggio, tesi di cui si vanta Agostinelli, perché si decide di metterla in
liquidazione? Si sarebbe potuto procedere, ad esempio, con un concordato in
continuità recuperando i tanti crediti vantati, partendo dalla famosa «perequazione
regionale», etc.
Invece Agostinelli che fa? Sebbene,
ad esempio, una sentenza riconosca a Samte circa 600mila euro per lo
sversamento di rifiuti effettuato da Irpiniambiente, la società dei rifiuti
dei cugini avellinesi, opta per la «liquidazione»
della società insieme all’ex Amministratore di Ipiniambiente, Nicola Boccalone,
nel frattempo diventato Direttore Generale della Provincia di Benevento.
Questi sono i fatti che abbiamo riportato e rispetto ai quali chiediamo di
rendere conto ai cittadini.
Ancora, senza ricorrere all’esistenzialismo di matrice confuciana, preferendo
di contro un approccio pragmatico, magari rude, il gruppo provinciale del PD ha
chiesto e chiede a Carmine Agostinelli di sapere, così da informare i cittadini
sanniti, se percepisce o meno la doppia
indennità nella qualità di Sindaco e di Amministratore di Samte, oggi
Liquidatore della medesima, ai sensi dell’articolo 5, comma 5, del D.L. 78/2010
e ss.mm.ii. in merito alla «gratuità degli incarichi conferiti ai soggetti
titolari di cariche elettive».
È possibile avere una chiara riposta? Citando i vangeli: «Sia il vostro parlare sì, sì; no, no;
il di più viene dal maligno».
Quindi, per concludere, se sono questi i fatti di cui dobbiamo rispondere, – conclude il gruppo Pd – saremo ben lieti di accompagnare in procura l’amministratore unico nonché liquidatore di Samte, così i cittadini della nostra Provincia avranno le risposte chiare e nette che meritano e che aspettano da ben due anni”.