CRONACA
Minacce, tentate estorsioni e incendi in Valle Telesina: resta obbligo di firma per 61enne

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Lo scorso 18 marzo il Gip del Tribunale di Benevento ha rigettato l’istanza di revoca dell’obbligo di firma a carico di un imprenditore 61enne di Telese Terme, finito nel mirino degli inquirenti – insieme con un 48enne di Scafati (per lui divieto di dimora nel Sannio) – per le ipotesi di reato di illecita concorrenza con minaccia e violenza, tentata estorsione e incendio ai danni di una imprenditrice beneventana – difesa dall’avvocato Anna Maria Ferriero – di una ditta di Faicchio che vende pneumatici e funge anche da officina meccanica.
I due indagati erano finiti ai domiciliari l’11 dicembre 2020, all’esito di un’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento. L’attività investigativa era scaturita dalle denunce presentate da un dipendente e dall’amministratore di una società sannita impegnata nella compravendita di pneumatici in merito al rogo di una vettura avvenuto a Telese Terme il 18 gennaio 2019, nonché della sede operativa della società di contrada Epitaffio, a Faicchio, mediante l’utilizzo di un ordigno artigianale ad effetto detonante nella notte tra il 25 ed il 26 gennaio dello stesso anno.
Prima di Natale, il 61enne era stato rimesso in libertà con l’obbligo di firma; per il 48enne, invece, era scattato il divieto di dimora.