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CRONACA

Impianto di Sassinoro, il Movimento Animalista integra esposto e chiede chiarezza

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Dopo la decisione del Tar, che ha accolto le eccezioni e le osservazioni presentate dalla Provincia di Benevento e che di fatto segna una battuta d’arresto alla realizzazione dell’impianto di compostaggio rifiuti a Sassinoro, interviene il Movimento Animalista di Benevento.

Era il 16 novembre del 2018 quando alcuni esponenti locali del Movimento Animalista, Gabriella Tumino e Vincenzo Signoriello, guidato a livello nazionale dalla parlamentare Michela Vittoria Brambilla, decisero di sottoporre al vaglio della competente Procura della Repubblica di Benevento, quanto stava accadendo a Sassinoro, mediante il deposito di un dettagliato esposto avvenuto per il tramite dei loro legali.

“Ebbene – fanno sapere -, alla luce della sentenza emessa dal TAR Campania lo scorso 17 marzo, il quale ha condannato sia la Regione Campania sia la NewVision Srl (società che avrebbe dovuto gestire l’attività) per accertate irregolarità amministrative circa la procedura adottata per l’autorizzazione alla apertura del sito di compostaggio rifiuti, il Movimento ha depositato in data odierna un’integrazione dell’allora denuncia.

L’azione – spiega il movimento -, lasciata agli avvocati Davide D’Andrea, Dionisio Lombardi e Grazia Sparandeo, è tesa, come allora, a far sì che la Procura faccia chiarezza su come sia stato possibile che tali macroscopiche incongruenze e negligenze non hanno portato ad una bocciatura immediata della proposta di realizzazione del predetto sito di stoccaggio, del tutto illegittimo, da parte di chi avrebbe dovuto sorvegliare e garantire il rispetto delle vigenti norme n materia?.

Inoltre, gli esponenti del Movimento si chiedono chi avrebbe reso possibile tutto ciò, sebbene fossero evidenti le violazioni conclamate dal Tribunale amministrativo adito? Come sia stato possibile arrivare ad un passo dalla definitiva apertura del sito in questione? Cosa sarebbe successo se non ci fosse stata attenzione mediatica al caso, unita all’azione civica dei Comuni interessati?

Su tali domande – concludono – si cercherà di ricevere risposta, atteso che il predetto TAR, nella motivazione resa con la sentenza di oltre 130 pagine, ha annullato gli atti in quanto totalmente illegittimi”.

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